L'ispezione

Barletta, «Solo una cisterna nel cantiere ex Enel»: ripresi i lavori

Rino Daloiso

Ieri mattina il sopralluogo di Soprintendenza e carabinieri in viale Marconi:« Non ci sono reperti nell’area». Riaperto il cantiere per la costruzione di 80 alloggi

BARLETTA - «Non ci sono testimonianze archeologiche nell’area dell’ex palazzo dell’Enel», nei pressi della chiesa dei Cappuccini, dove le ruspe stanno scavando per consentire la realizzazione di nuovi edifici per complessivi ottanta alloggi.

Ieri mattina si è tenuto il sopralluogo a cura della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia e dei militari del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Bari e l’esito

Il manufatto emerso durante i lavori del cantiere sarebbe datato tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento. Si tratta di una grande cisterna della profondità di circa 15 metri ricoperta di catrame alle pareti in fondo alla quale è stato rinvenuto anche un vecchio motore. Numerose le fessurazioni rilevate nella parete superiore per consentire l’afflusso delle acque alluvionali.

Terminato il sopralluogo, sono ripresi i lavori avviati alla fine dello scorso mese di dicembre.

La localizzazione dell’area e la vicinanza della chiesa dei Cappuccini avevano lasciato supporre la possibile insistenza di costruzioni risalenti anche cinquecento anni. In una mappa denominata «Visione di Barletta» e risalente al secolo XVI, conservata a Roma nella Biblioteca Angelica, infatti, si può notare l’indicazione del complesso denominato «Cappuccini».

Secondo quanto riporta Giuseppe Doronzo («I Borghi Antichi di Barletta - Il territorio fuori le mura») il convento l’annessa chiesa dedicata a Santa Maria della Grazia, secondo la relazione di un frate dell’Ordine in data 24 gennaio 1650, erano situati «in un luogo tutto ammurato in strada pubblica, mezzo miglio o circa distante dall’habitato murato». L’edificio religioso fu costruito nella seconda metà del XVI secolo. Ciò è attestato dall’atto rogato dal notaio Matteo Curci il 4 ottobre 1571 con cui i governatori ed eletti dell’Università di Barletta nominarono i deputati della costruzione della nuova chiesa sotto il titolo di Santa Maria della Grazia dell’Ordine di San Francesco dei Cappuccini».

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