Trani, differenziata da record: è prima tra i capoluoghi pugliesi

Nico Aurora

Confortanti i dati annuali e dell’ultimo trimestre. Bene anche Canosa e Minervino

TRANI - Per la prima volta da quando in città si pratica la raccolta differenziata, vale a dire da novembre 2020, Trani ha superato la soglia psicologica della percentuale dell’80% di rifiuti separati, chiudendo dicembre 2022 con un risultato dell’81,07% (fonte Portale regionale ambientale) che non trova precedenti nei due anni del nuovo servizio porta a porta.

Il risultato non è soltanto una piccola medaglia che Comune ed Amiu si appuntano al petto, ma consente anche di elevare la percentuale media del 2022 al 75,2%, riuscendo così per il secondo anno consecutivo a centrare la soglia dello sconto del 40% sull’ecotassa regionale.

Infatti tale tributo speciale, che viene pagato dai comuni per il deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani, viene poi rimodulato e scontato in base alla percentuale di superamento del livello di raccolta differenziata del 65% fissato per legge: i comuni che chiudono fra il 65 e 75% hanno uno sconto del 30%, quelli che superano il 75% hanno un risparmio del 40%. A Trani, secondo le prime stime, lo sconto sull’ecotassa sarà compreso fra i 60.000 e i 100.000 euro.

Sono questi i consolidati benefici di un porta a porta che funziona grazie alla capillarità del servizio di Amiu, alle due isole ecologiche mobili di via Superga e via Andria ed al centro comunale di raccolta di via Finanzieri.

«Abbiamo confermato le ottime performance già raggiunte nel 2021 - commenta l’Amministratore unico di Amiu, Ambrogio Giordano - confermando quel 75% già attestato da Legambiente che ha individuato Trani capoluogo di provincia più “riciclone” della Puglia nel 2021».

Comune e azienda partecipata nel 2023 cercheranno di non cullarsi sugli allori e si sta già valutando di rafforzare tali risultati grazie ad un protocollo d’intesa con i supermercati per la raccolta tramite un soggetto terzo degli imballaggi da questi prodotti.

L’altro grande obiettivo, che però necessiterà ancora di tempo, è la tariffazione puntuale per consentire agli utenti di pagare una Tari effettivamente commisurata ai rifiuti prodotti e non alle estensioni delle loro abitazioni o attività.

«Nel 2022 l’azienda - fa intanto sapere Giordano - è stata impegnata in una costante attività di ottimizzazione delle attività a beneficio della qualità dei servizi svolti anche tramite un potenziamento dello spazzamento meccanizzato e manuale nelle aree maggiormente frequentate della città. In tal modo abbiamo garantito decoro e pulizia tempestiva in concomitanza ed a margine delle numerosissime manifestazioni organizzate a Trani durante tutto l’anno».

Il risultato di Trani pone la città nuovamente al vertice dei capoluoghi di provincia, alla fine del 2022, nella Bat e nell’intera Regione.

Nella sesta provincia tutte le altre sono dietro e, dopo Trani, la più competitiva resta Barletta con il 67%, mentre Andria è al 60%. La città più performante resterebbe Minervino Murge, il cui dato del 74% è però fermo al mese di giugno 2022. Canosa, che spicca con un eccellente 71%, e Bisceglie, che segna un buon 66%, vanno anch’essi lo sconto del 30 per cento sull’ecotassa a braccetto con Barletta ed Andria.

Per il resto, buono il 58% di Spinazzola, insufficiente il 47% di Trinitapoli, mentre gli “indifferenti“ - per il solo fatto di non comunicare più i loro dati - sono San Ferdinando di Puglia, con un 63% fermo a marzo 2022, e soprattutto Margherita di Savoia, con un modestissimo 35% che risale addirittura ad ottobre 2021.

Tra gli altri capoluoghi di provincia di Puglia spicca Lecce con il 67%, Brindisi si ferma al 42%, Bari non va oltre il 39%, mentre annaspano letteralmente Taranto, con il 27%, e Foggia, con il 18%.

Proprio nella provincia di Taranto, però, spicca l’Ambito di raccolta ottimale numero 2, che ha chiuso il 2022 con l’80% trascinato dai comuni di Martina Franca, Crispiano, Laterza, Mottola, Palagianello e Statte. Nella Bat l’ambito migliore è naturalmente quello formato da Trani, Barletta e Bisceglie, che tocca il 70%.

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