La vicenda

Bat, abusi su una 16enne: indagati il padre e un anziano amico di famiglia

Linda Cappello

Nelle contestazioni si fa riferimento a palpeggiamenti e carezze su una ragazza affetta da un lieve ritardo mentale

Abusi e molestie dal padre e da un anziano amico di famiglia di oltre 70 anni. È una storia di dolore e solitudine quella raccontata dall’inchiesta coordinata dal pubblico ministero della procura di Trani Lucio Vaira, titolare delle indagini sulle presunte violenze subite da questa giovane ragazza, di appena 16 anni, affetta da un lieve disagio psichico. Sul fascicolo - come detto - compaiono i nomi del genitore e dell’anziano, nei confronti dei quali viene contestato il reato di violenza sessuale su minore. Il settantenne risponde anche di diffamazione e minaccia, per aver offeso la ragazza postando dei video su Tik Tok. I fatti oggetto delle indagini sono piuttosto recenti, risalgono a qualche mese addietro.

Secondo la contestazione della Procura - ancora provvisoria visto che siamo ancora nella fase delle indagini preliminari - in un’occasione il padre avrebbe palpeggiato la ragazzina, ignorando le sue manifestazioni di insofferenza. L’anziano, invece, le avrebbe dato una pacca sul sedere mentre la 16enne si recava a scuola, accompagnata dal padre. Inoltre, l’avrebbe palpeggiato il seno, le spalle e i fianchi fino ad arrivare al fondo schiena, nonostante la presunta vittima si divincolasse. L’anziano, davanti a tale atteggiamento, avrebbe cercato di rassicurarla, dicendo che non le stava facendo nulla di male. L’interesse per la giovane, poi, si sarebbe manifestato anche sino al punto da chiederle se le sarebbe piaciuto fidanzarsi con un anziano.

C’è poi la contestazione che riguarda gli insulti e le minacce sui social network. «Ti rovinerò», le avrebbe ripetuto in più occasioni, postando video a ripetizione su Tik Tok, una delle piattaforme più gettonate dai giovanissimi. La presunta vittima - attualmente seguita dai servizi sociali e rappresentata da un curatore speciale - non ha spontaneamente rivelato le presunte attenzioni morbose. L’inchiesta, infatti, nasce da una denuncia che il padre avrebbe fatto nei confronti dell’anziano amico di famiglia. Nel corso degli accertamenti, infatti, sarebbero emersi gli episodi di violenza. Sulla base di quanto emerso, il pubblico ministero Lucio Vaira ha chiesto e ottenuto che la testimonianza della presunta vittima venisse cristallizzata nell’ambito di un incidente probatorio, che si è svolto nei giorni scorsi alla presenza del giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo e della psicologa Michela Russo, figura nominata dal gip per l’escussione dei minorenni in modalità protetta.

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