La storia
Barletta, caso Cilli: ricerche con georadar. Indicazioni alla famiglia: «Cercate lì». Ma nessuna traccia del cadavere
Ieri mattina sopralluogo dei consulenti di parte in località vicinale Cavaliere, dove erano stati trovati gli occhiali del 24enne
BARLETTA - Un’intera mattinata di ricerche con il georadar con lo scopo di trovare il cadavere di Michele Cilli, il 24enne barlettano scomparso dal gennaio 2021.
I consulenti della famiglia hanno deciso di avviare degli approfondimenti in contrada vicinale Cavaliere, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi alcune indicazioni: pare che subito dopo l’udienza preliminare del primo dicembre scorso qualcuno - o meglio più di qualcuno - avrebbe fatto sapere alla famiglia che il cadavere di Michele Cilli si sarebbe trovato proprio lì. E cioè nello stesso luogo dove il Gps ha tracciato la presenza dell’auto di Cosimo Damiano Borracino, uno dei due imputati coinvolti nella vicenda giudiziaria sull’omicidio del 24enne. Ma si tratta anche dello stesso luogo dove il 30 gennaio 2021 furono trovati gli occhiali dello stesso Cilli.
«Dovevamo verificare - ha spiegato l’avvocato Michele Cocchiarole - magari alla fine potrà rivelarsi anche un depistaggio, ma non potevamo ignorare ciò che ci è stato riferito da più parti».
Gli accertamenti sono stati avviati nella prima mattinata di ieri dall’investigatore Gianni Spolletti, che si è servito dell’ausilio di due operatori specializzati: tutta la zona è stata passata al setaccio da tre apparecchi, un georadar fisso e due mobili, utilizzati per la ricerca delle persone scomparse. Si tratta di una strumentazione altamente sofisticata che ha il compito di rilevare anomalie nel sottosuolo. Alla fine, però, le ricerche si sono rivelate vane.
Giovedì, intanto, è fissata l’udienza preliminare davanti al gup Ivan Barlafante.
Sul banco degli imputati compaiono Dario Sarcina, presunto esecutore materiale accusato di omicidio colontario, e Borracino che invece rispode solo dell’accusa di occultamento di cadavere.
I due hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato.
Nel corso della scorsa udienza, il pubblico ministero Francesco Aiello ha depositato una corposa documentazione, riguardo ulteriori accertamenti effettuati dalla polizia giudiziaria sul garage dove si presume sia stato ucciso Michele Cilli e sugli occhiali della vittima. Intanto la difesa di Sarcina ha sollevato alcune eccezioni riguardo l’inutilizzabilità di alcuni verbali redatti nel corso delle indagini.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giorno della scomparsa Michele Cilli aveva trascorso la serata in un locale nei pressi del Castello Svevo di Barletta. Passata la mezzanotte, il giovane si era allontanato volontariamente a bordo di un’auto guidata da Dario Sarcina: l’auto sarebbe entrata nel garage di via Ofanto per poi uscirne una mezz’ora dopo, però senza Cilli. Il giovane aveva lasciato la sua auto, con all’ interno le chiavi di casa e gli effetti personali: circostanza che contrasta con forza con l’ipotesi di un allontanamento volontario. Nelle settimane successive forze dell’ordine e volontari hanno effettuato ricerche in tutto il territorio circostante, ma senza alcun esito. Battute le campagne, la zona Fiumara e cavità del terreno. Di Cilli nessuna traccia. Secondo l’ipotesi accusatoria, Borracino si sarebbe procurato una tanica per portare la benzina e distruggere definitivamente il cadavere del ragazzo.
Entrambi gli accusati si sono sempre avvalsi della facoltà di non rispondere.