Il caso

Andria, al cimitero sprofondano le tombe ma nessuno interviene

Redazione online

Tutta colpa del muro di contenimento inesistente e delle piogge. L'allarme nel campo 3B

ANDRIA - «Domenica mattina sono stato al cimitero della mia città per rendere omaggio a mio padre. Con mia grande disappunto, però, ho scoperto che la sua tomba e quelle di altri defunti sono sprofondate. Sì, proprio letteralmente sprofondate, una ventina di centimetri o anche di più».

È un misto di dolore e sdegno il racconto di Giuseppe. Che aggiunge: «Il terreno non ha retto l’urto della pioggia e così quello che era stato sistemato a memoria di chi non c’è più è finito sotto la soglia del terreno». «È mai possibile che si verifichi una tale situazione? È possibile che non si possa stare tranquilli neppure nell’aldilà e chi ha il dovere di intervenire non si adoperi per tempo e con efficacia per evitare simili scempi?».

Il lettore prosegue: «Quella che sto descrivendo è la situazione ricorrente nel campo contrassegnato con la dicitura 3B. Tutto o gran parte di quello che succede lo si deve al muro di contenimento inesistente oppure danneggiato in alcuni tratti dei vialetti. E così l’acqua piovana può scorrere senza ostacolo e infiltrarsi nel terreno e anche dove sono state scavate le sepolture, quasi come se lì non ci fosse la compattezza necessaria per ostacolare quell’intrusione».

Risultato finale: «Le tombe sprofondano nell’indifferenza generale, ma la civiltà di una comunità non si valuta anche e soprattutto da come rende omaggio a chi ci ha preceduto? Grazie per l’attenzione».

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