Allarme criminalità

Trani, in azione la banda dei furti di pneumatici

Nico Aurora

Tre casi si sono registrati nella stessa notte in pieno centro e tutti relativi ad auto di grossa cilindrata

TRANI - In una provincia come la Bat, che anche nelle ultime rilevazioni statistiche si è confermata la prima in Italia per furti d’auto, una notte come quella vissuta a Trani può considerarsi quasi di «normale amministrazione».
Eppure, per chi ha subito in prima persona i reati predatori contro le proprie vetture, nonché per la comunità che ha assistito inerme alle conseguenze degli stessi, si può parlare senza tema di smentita di notte da incubo. Quel che è certo è che, nelle ultime ore, una banda specializzata è tornata prepotentemente in azione, almeno a Trani ma forse non solo a Trani, rubando auto, tentando furti d’auto senza riuscirci e, soprattutto, sfilando ruote da vetture parcheggiate. Ed è proprio questo il fenomeno più diffuso negli ultimi tempi, quello delle cosiddette «auto sui tufi» o «con la pancia a terra». Ed in questo caso siamo in presenza quasi sempre di vetture di grossa cilindrata e/o recente immatricolazione, tali da essere molto richieste sul mercato nero con riferimento ai pezzi di ricambio.
Ebbene, la cronaca ci dice che l’altra notte sono stati ben tre i veicoli che hanno subito tutti lo stesso tipo di furto: il primo in via Margherita di Borgogna, all’intersezione con via Pansini; il secondo in corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Margherita di Borgogna e dunque a pochissimi di distanza l’uno dall’altro; il terzo in via Elena Comneno, nei pressi di uno dei tanti bed and breakfast della città, presso i quali molto spesso tali azioni si moltiplicano poiché i ladri sanno che in quelle zone potrebbero esserci auto dei clienti delle strutture ricettive, come effettivamente sembra essere accaduto anche in questo caso.
In tutte le circostanze i veicoli sono stati lasciati poggiati su tufi o cubi in legno, oppure sollevati su crick abbandonati sotto il fondo della vettura. Immancabili le denunce alle forze dell’ordine, ma sono pochi gli elementi per risalire ai responsabili.
I fogli del taccuino del cronista, però, non si fermano qui. Su quello successivo è annotato anche il furto della vettura di un giovane imprenditore del settore della ristorazione: è avvenuto nella notte in via Maiorano, strada molto prossima al centro storico.
Può dirsi invece fortunato il proprietario di una utilitaria di recente immatricolazione, che stava per vedersela rubare l’altro pomeriggio, intorno alle 16, in via Monte d’Alba, nel quartiere Stadio: i ladri sono penetrati nell’abitacolo, hanno rimosso il coperchio di un vano al di sotto del cruscotto e sfilato lo spinotto del rilevatore satellitare, probabilmente da lì a poco sarebbero riusciti anche ad accendere il quadro e fuggire con l’auto, ma non hanno fatto in tempo perché probabilmente visti da qualcuno e costretti alla fuga. Si sono «consolati» rubando una chiavetta, inserita nella presa Usb della plancia, che conteneva però soltanto brani musicali e non dati personali o sensibili della vittima del tentato furto. Quanto accaduto rappresenta un’ulteriore, fedele fotografia di un territorio ancora troppo vulnerabile da parte della criminalità organizzata, perché certamente tali reati predatori non sono frutto di azioni estemporanea di singoli ma rientrano in una programmazione scientifica, studiata a tavolino, da chi ormai si può dire «del mestiere».
Il fatto che tutto questo avvenga ormai indistintamente in ogni parte del territorio comunale, compreso il centro, fa capire che non ci sono più zone franche e sicure. E forse anche questo potrebbe, paradossalmente, essere uno dei temi su cui si ragionerà nel pomeriggio di oggi, sabato 5 marzo, alle 15:30, nella chiesa degli Angeli custodi, nell’ambito dell’incontro promosso da Libera sul tema «Periferie al centro». Vi parteciperà il presidente nazionale di Libera contro le mafie, don Luigi Ciotti, e vi saranno anche l’arcivescovo, monsignor Leonardo D’Ascenzo, il procuratore di Trani, Renato Nitti, quello nazionale antimafia, Giuseppe Gatti, il sindaco Amedeo Bottaro e, ovviamente, il parroco degli Angeli Custodi, don Enzo De Ceglie, passato tristemente agli onori della cronaca nei mesi scorsi per l’aggressione subita da un minore all’ingresso della casa canonica della stessa parrocchia.

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