La storia
Barletta, la tesina di terza media di Marco è dedicata a Pietro Mennea
Nel lavoro per l'esame analizzata la forza di volontà della Freccia del Sud
Uno speciale regalo di compleanno, infiocchettato in una tesina di esame di terza media, per un uomo ed un atleta più che speciale che continua a vivere nei cuori e nei ricordi di tutti.
Anche questa la meravigliosa intenzione di Marco Bosco, 13enne di Cornaredo a pochi passi da Milano, che appena può e più veloce di «Pietro lo Zar» si catapulta nella sua Barletta dove nonna Isa lo attende con amore.
Un luogo, al pari di tutta la Puglia, a lui più che familiare tenuto conto che sua mamma Stefania è di Barletta e suo papà della provincia di Foggia. Insomma un regalo speciale proprio oggi che sarebbe stato il 69esimo compleanno di Pietro Mennea - era nato il 28 giugno del 1952 - e deceduto prematuramente a Roma il 21 marzo del 2013.
Marco, infatti, ha portato lavoro finale – discusso brillantemente al comprensivo «Via 4 novembre» della secondaria Curiel, uno studio sulla Freccia del Sud.
Perfetta la curvatura: «Pietro Mennea e l’atletica leggera: un esempio di forza di volontà».
«Ho scelto questo argomento perché Pietro ha sempre suscitato in me curiosità e interesse per i suoi record mondiali. A dire il vero anche per il legame con la sua città natale Barletta nonché di mamma mia. Mi emoziono quando ripercorro i luoghi dove Pietro ha iniziato a correre prima di diventare famoso», ha riferito Marco.
E poi: «Pietro ha sempre creduto in se stesso, ma soprattutto nel lavoro, nella dedizione al proprio sport e nel cercare di superare i propri limiti. Tutto ciò lo dimostra il fatto che pur avendo una struttura fisica nettamente inferiore a quella di altri atleti di colore ha primeggiato a livello internazionale per molti anni».
Ancora: «Questo lavoro è stato molto importante perché mi ha fatto capire che i suoi record sono stati ottenuti grazie alla sua immensa forza di volontà. Meraviglioso che anche dopo la sua carriera di atleta, Pietro, abbia continuato a mantenere questa sua filosofia di vita impegnandosi concretamente a livello politico ricoprendo il ruolo di europarlamentare a Bruxelles non dimenticando che la sua determinazione gli ha permesso di laurearsi per cinque volte».
Ma non è tutto, infatti Marco, ha fatto un parallelo con la meravigliosa Nicole Orlando atleta paralimpica.
«Mi è sembrato importante associarla a Mennea considerando che Nicole sin dall’età di tre anni ha dimostrato la volontà di volersi avvicinare ad uno sport. I genitori l’assecondano nonostante la sindrome di Down che le viene diagnosticata. Nicole si specializza nei 100 e 200 metri, nel salto in lungo, nel lancio del giavellotto e nel triathlon. Compete per la prima volta a livello mondiale nel 2015 in Sudafrica nelle specialità di atletica leggera, vincendo quattro ori e un” argento. Ha anche scritto il libro “Vietato dire non ce la faccio” con la giornalista de La Gazzetta dello Sport, Alessia Cruciani».
La conclusione: «Se Pietro vivesse gli chiederei di raccontarmi la sua storia e le emozioni che ha vissuto. Sarebbe stato bellissimo fare una corsa con lui lungo la litoranea di Ponente».