Covid
Barletta, i Nas all'ospedale Dimiccoli per sospette infezioni
Nefrologia, i parenti denunciano contagi e trasmissione virus
Galoppa il coronavirus nella provincia di Barletta Andria Trani. Ieri, stando ai dati del bollettino regionale, sono stati registrati 88 casi positivi nella Sesta provincia con 8 decessi sui 31 totali dell’intera regione. Proprio a Barletta il tam tam già da qualche giorno si era scatenato non solo sui social. Post al vetriolo di parenti di degenti dell’unità operativa complessa di nefrologia dell'ospedale «Monsignor Raffaele Dimiccoli» di Barletta a dir poco imbufaliti. Voci insistenti affermano che dall’ultima settimana di gennaio ad oggi ci sarebbero stati dieci ammalati e cinque tra infermieri ed Oss che hanno contratto il virus.
Sta di fatto che l’altro giorno i carabinieri del Nas - Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma – si sono presentati negli uffici della Direzione sanitaria del nosocomio barlettano al fine di comprendere e far luce su cosa abbia scatenato un focolaio Covid tra pazienti e operatori sanitari nell’unità operativa complessa diretta da Salvatore Di Paolo. Questa Uoc è divenuta «no Covid» all’atto di conversione parziale dell’Ospedale «Dimiccoli» in ospedale Covid avvenuta nel novembre del 2020. Ma sia alcuni parenti dei pazienti ricoverati nel reparto sia le insistenti voci sui social lamentavano la circostanza che i loro cari avrebbero contratto l'infezione proprio durante il periodo di degenza.
I carabinieri dei Nas durante la loro ispezione hanno richiesto documenti del reparto utili a comprendere se vi sia stato da parte dei responsabili il rispetto dei piani di prevenzione e dei protocolli sanitari speciali. In realtà quanto accaduto in nefrologia non è una novità all'interno del «Mons. Dimiccoli» considerando che ci sono stati altri episodi di infezione in altri reparti «no Covid».