Verso il voto

Comunali Andria, centrodestra unito con Scamarcio

aldo losito

Per il candidato sindaco non ci sono crepe: la coalizione è compatta nel sostenerlo. «Rappresento il nuovo e guardo al futuro. Nessun legame col passato.

ANDRIA - Antonio Scamarcio candidato sindaco della coalizione di centrodestra. Dieci anni dopo, ma con lo stesso slancio. Nel 2010, infatti, Scamarcio fu costretto a fare un passo indietro a favore di Giorgino. Adesso, nel 2020, lo stesso ex sindaco, lo ha individuato come candidato alla sua successione. Ieri la presentazione ufficiale e l’esposizione dei programmi elettorali, dopo la «proclamazione» avvenuta due settimane fa alla presenza del leader della Lega, Matteo Salvini. «Torna il sereno» è il suo slogan, mentre a comporre la coalizione ci sono sette liste: Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Nuovo Partito Socialista, Scamarcio Sindaco, Andria più e Catuma.

Avvocato, come nasce questa candidatura?

«Questa candidatura nasce innanzitutto da una passione viscerale verso la città di Andria, una comunità nei cui confronti il legame della mia famiglia è indelebile. Nasce dall’idea di individuare un candidato che rappresentasse tutte le anime del centrodestra, senza se e senza ma, nell’intento di portare coesione nella coalizione. Obiettivo vincere per evitare che la città cada nelle mani di inconcludenti urlatori seriali».

Molti uomini che supportano la sua coalizione sono gli stessi della precedente amministrazione. Il suo progetto come si pone col passato?
«Io non sono il passato: sono il presente e guardo al futuro. Le polemiche le lascio agli altri competitor. Non avendo avuto alcun ruolo politico negli ultimi 10 anni, posso dire con forza e a voce alta che il contradditorio sul recente passato non mi appartiene. Le liste che stiamo costruendo saranno nell’ottica del rinnovamento e dell’esperienza: questo mix porterà ad individuare donne e uomini che spero possano essere al meglio all’altezza del progetto che ho in mente. L’importante è che siano pronte a vivere da protagonisti facendo scelte coraggiose nel prossimo futuro della città, con me, spero, alla guida».

Il centrodestra si è spaccato in due. Lei è sempre stato legato alla figura di Nino Marmo che oggi è invece un suo avversario. Non si sente di aver tradito la sua fiducia?
«Non ritengo che il centrodestra, alla luce della convergenza sulla mia persona di tutti i partiti (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e delle liste civiche, sia spaccato in due. Nei fatti, tutto il cdx è convinto e compatto sul mio nome. Per quanto mi riguarda, a livello personale Nino era e resterà mio amico; a livello politico è lui, nei fatti, ad aver tradito il centrodestra, non il contrario. Dobbiamo capire che è terminata l’era di coniugare all’infinito l’io, dobbiamo coniugare il noi, affinché si realizzi l’ambizioso ma raggiungibile progetto di far tornare il sereno sulla nostra città con orgoglio, passione e buonsenso».

La città si trova in una situazione drammaticamente difficile. Quali sono le sue priorità inserite nel programma?
«La situazione della città non è semplice, come non lo è, in vero, per tutti gli enti locali, anche per via dell’emergenza Covid. Dobbiamo studiare, lavorare, capire ed addivenire alle scelte migliori ipotizzando una città che debba continuare a progredire: Andria deve crescere, anche a piccoli passi, come ha fatto da sempre nei momenti difficili della città. Andria ne verrà fuori perché il cittadino andriese nelle difficoltà da il meglio di se e io che mi propongo alla guida della città incarno esattamente questo spirito mai domo.

Il programma, oggetto di serie e attente riflessioni, sarà pronto a breve e reso pubblico, ma le direttrici saranno: sviluppo e condizioni per far crescere l'occupazione, sburocratizzare ed accelerare pratiche per i cittadini e città a misura di famiglia. Imprescindibile sarà rendere il più efficiente possibile la casa comune di tutti gli andriesi che dovrà dare risposte semplici ed immediate a tutta la cittadinanza, concorrendo così, nei fatti, a perseguire il bene comune. Abbiamo bisogno di un’efficace ed efficiente macchina amministrativa, primo specchio e punto di riferimento di ogni comunità. Tutti i cittadini devono vedere dall’altra parte non un burocratico contraddittore ma un soggetto determinato a risolvere, rispettoso della legalità, i problemi della comunità. Valorizzare e motivare tutte le risorse umane a disposizione è imprescindibile al fine di raggiungere tale obiettivo.

n ogni caso, sia chiaro, la stesura di un programma concreto, e della vita amministrativa dell’ente tutto, non può prescindere da una mission fondamentale: fare in modo che le giuste entrate vengano incassate. Al di là di eventuali faraonici progetti pubblicizzati dagli altri competitor, potremo realizzare con oculatezza, anche grazie a capacità e competenza che mi derivano dalle esperienze maturate. Nei fatti, e non nelle fiabe, potremo spendere ed investire solo con risorse certe ed adeguate».

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