l'allarme
Medici di base e pediatri in Basilicata, i posti restano ancora vuoti
Avviso pubblico della Regione: i camici bianchi, entro venti giorni, potranno presentare le domande
Medici e pediatri cercasi. La Basilicata continua a fare i conti con la carenza del personale medico e sanitario. Una condizione difficile che pesa sempre di più sui cittadini, in particolare quelli che vivono nelle aree interne e di montagna, e che rischia di diventare ancora più acuta se non si troveranno camici bianchi disposti a restare negli ospedali e nelle Aziende sanitarie lucane.
L’ultimo allarme riguarda i medici ed i pediatri di famiglia. Basti pensare che – secondo i dati delle Aziende sanitarie lucane - in Basilicata a fronte di 51 pediatri di libera scelta iscritti vi sono 10 posti che devono essere coperti, mentre su 330 medici di assistenza primaria iscritti a mancare sono 77 camici bianchi. Numeri che sollevano interrogativi, che aprono spazi a domande e prospettive in particolare per i territori più piccoli e difficili da raggiungere.
Da parte sua, la Regione per provare a trovare soluzioni ha approvato e pubblicato sul Bollettino ufficiale una delibera sulle località dove mancano pediatri di libera scelta e medici di famiglia e per i quali i camici bianchi, entro venti giorni, potranno presentare le domande ma, nel frattempo, resta l’incognita su quanti saranno coloro che presenteranno la domanda.
Un particolare non secondario, su cui riflette anche il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri del Potentino, Rocco Paternò. “Il numero dei medici è sempre lo stesso, bisogna sperare che qualcuno dalle regione vicine possa venire – spiega il presidente – I medici mancano, sono anni che ne stiamo discutendo bisogna creare le condizione perché i giovani restino in regione”. E tra le condizioni il presidente dell’Ordine pensa anche a contributi straordinari di tipo economico.
“Si può pensare che quelli che vanno nei paesi disagiati o in alta montagna vengano pagati di più. Per fronteggiare la questione si sono create anche le aggregazioni funzionali territoriali, raggruppamenti di medici di medicina generale che collaborano, ossia quando manca un medico in un paese, un altro medico deve spostarsi dal suo lì per cercare di coprire il posto ma gli incentivi economici sono una soluzione per spingere i giovani medici a venire da noi”.
Insomma, per il presidente Paternò una delle soluzioni per affrontare la carenza di camici bianchi è mettere sul piatto incentivi economici. “E’ un modo perché possano rimanere. I laureati ci sono, ma vanno via dagli ospedali perché non trovano condizioni favorevoli, vanno via dalla medicina generale perché vengano mandanti in paesi di montagna con 500 abitanti” conclude il presidente, augurandosi che qualcuno risponda ai bandi avviati dalla Regione Basilicata con l’assessorato alla salute.
Un auspicio quest’ultimo condiviso da molti, soprattutto perché le maggiori carenze riguardano i comuni più interni. Come confermano i numeri: ad esempio, se a Potenza su 42 medici di famiglia iscritti i posti da coprire sono 9 ed a Matera sempre su 42 iscritti mancano sette medici, nei comuni dell’Alto Bradano su 12 medici di famiglia iscritti ne mancano sette.
Di qui la “caccia” a medici e pediatri di famiglia. Intanto, ad intervenire è anche l’assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico.
“Si tratta di un passaggio fondamentale –spiega l’assessore regionale Latronico – per assicurare una rete di assistenza capillare e continua sul territorio, in un momento storico in cui la carenza di personale sanitario è una questione prioritaria a livello nazionale. La pubblicazione di questi elenchi consente l’avvio della presentazione delle domande da parte dei professionisti e, di conseguenza, delle procedure per l’assegnazione degli incarichi, rispondendo concretamente ai bisogni delle comunità locali”.