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Basilicata, FdM nella produzione di Stellantis
I sindacati vanno oltre: «Ora una base normativa per l’assunzione diretta degli operai»
«Se passasse questo principio sarebbe dirompente, riguarderebbe tanti lavoratori e si aprirebbe uno spiraglio per la logistica che si occupava di Stellantis. C’è voluto un anno per avere l’incontro ma quanto meno c’è un percorso che si può avviare». Pasquale Capocasale, segretario regionale della Fismic Basilicata, non nasconde un certo ottimismo per quello che potrebbe essere uno spiraglio per l’indotto, e la logistica in particolare, ed i suoi lavoratori. La possibile apertura alla richiesta di verifica per consentire l’assunzione diretta dei lavoratori della FdM all’interno di Stellantis emersa nel corso dell’incontro presso la Direzione provinciale potrebbe concretizzare una richiesta attesa non solo per la FdM , i cui servizi sono stati internalizzati da Stellantis nel suo processo produttivo, ma anche per i tanti addetti delle aziende dell’indotto ora in cassa integrazione.
«Abbiamo posto i diversi problemi anche legali e da parte dell’Ufficio territoriale c’è stata l’apertura a voler fare ulteriori approfondimenti perché la vicenda merita» aggiunge Capocasale che sottolinea anche, insieme ai rappresentanti della Uilm, come «la riunione sia stata un primo passo significativo ma non conclusivo». L’obiettivo dei sindacati, infatti, è individuare «una base normativa» che consenta l’assunzione diretta dei lavoratori della FdM all’interno di Stellantis proprio a seguito del processo di internalizzazione. Di qui, la riunione alla Direzione provinciale del Lavoro al termine della quale lo stesso ente si è impegnato «ad accelerare l’iter di verifica attraverso i propri uffici ispettivi, ad aprire un tavolo di confronto per approfondire la questione e identificare soluzioni concrete e ad avviare un dialogo con Stellantis per garantire la ricollocazione dei lavoratori esclusi».
Insomma, indicazioni precise che potrebbero portare ad una soluzione definitiva per i lavoratori FdM che operavano all’interno di Stellantis ma anche per gli addetti di altre aziende che si trovavano nelle stesse condizioni. Molto, dunque, dipenderà dagli approfondimenti che la Direzione provinciale del lavoro farà nelle prossime settimane. I sindacati, ed in particolare Fismic e Uilm, comunque, non sembrano decisi a mollare. «Se non si giungerà a una soluzione soddisfacente in tempi brevi, siamo pronti a intraprendere azioni legali per far valere i diritti dei lavoratori» fanno sapere, sottolineando di «continuare a lavorare con determinazione per difendere i lavoratori della FdM e garantire che nessuno venga lasciato indietro».
«Crediamo che un intervento chiaro e tempestivo possa rappresentare una soluzione virtuosa non solo per questa vertenza, ma anche per altre situazioni analoghe a livello nazionale» concludono. La Basilicata e le sue aziende della logistica, dunque, potrebbero essere una sorta di “apripista” sulla materia, i cui esiti sono tutti da verificare. D’altra parte, è anche per la vertenza della Pmc, altra azienda dell’indotto, che è stata chiesta l’internalizzazione in Stellantis. A farlo la Fim Cisl, attraverso il segretario nazionale e coordinatore del settore automotive Stefano Boschini, ed il segretario regionale Gerardo Evangelista, secondo cui «servono interventi concreti per garantire la continuità lavorativa della Pmc e delle aziende dell’indotto di Melfi. Qualora non arrivassero nuove commesse, i lavoratori della Pmc andrebbero internalizzati in Stellantis» conclude Evangelista.