Fondi straordinari
Comuni lucani a corto di soldi? Si può battere cassa alla Regione
Approvati dalla Giunta due avvisi. Previsto uno stanziamento di tre milioni di euro ed un altro di un milione e 200mila euro
Le casse dei comuni lucani sono vuote? Alcune amministrazioni - come accaduto altre volte in passato - hanno necessità di fondi per mantenere l’equilibrio economico - finanziario e garantire di conseguenza i servizi? La Regione gli tende una mano. E lo fa mettendo sul piatto due stanziamenti (uno di 3 milioni di euro, l’altro di un milione e duecentomila euro) destinati ai comuni in difficoltà.
L’avviso e le modalità di erogazione sono stati approvati dalla Giunta regionale nelle scorse settimane con una delibera della Giunta regionale. In particolare, il primo provvedimento punta a «favorire la sostenibilità e la copertura dei costi relativi ai servizi resi nell’ambito delle funzioni comunali» e prevede un contributo straordinario ai comuni che si trovano in condizioni di squilibrio finanziario per il mantenimento dei servizi che erogano. Finanziamento previsto 3 milioni di euro appunto. Il secondo fondo di un milione e duecentomila euro è, invece, destino ai comuni che sono in disavanzo economico - finanziario.
Insomma, dopo anni in cui puntualmente alcuni comuni hanno bussato alle casse della Regione chiedendo aiuto per fronteggiare le difficoltà finanziarie legata al taglio dei trasferimenti statali ed all’aumento dei costi, compresi quelli legati alle materie prime, è il governo regionale a correre in aiuto alle Amministrazioni in difficoltà mettendo sul piatto tre milioni di euro. Un contributo importante se si considera che i maggiori problemi riguardano i piccolo comuni, quelli cioè in cui la necessità di mantenere i servizi deve fare i calcoli con
«E il risultato del lavoro fatto con l’Anci Basilicata - sottolinea il presidente Andrea Bernardo - ed è frutto di una discussione iniziata a giugno. I bandi sono due: uno per i comuni in dissesto e pre-disseto e l’altro per i comuni in disavanzo di amministrazione. È un risultato che arriva in un momento di difficoltà. Con il Fual storicizzato i comuni ricevevano 2 milioni e 600mila euro. Questi soldi si aggiungono a quella somma. Sono soldi che devono rendicontare dimostrando che forniscono servizi essenziali che non riuscivano ad erogare».
Un meccanismo preciso, dunque, a cui potranno fare riferimento tutti i comuni lucani in quelle condizioni. Ad eccezione di Potenza. E questo perché già lo scorso anno il capoluogo ha ottenuto un sostanzioso contributo regionale.