Motori
Stellantis, a Melfi sindacati divisi su Euro 7: «La 500 X dismessa a giugno 2024 o no?»
Con le nuove norme la vettura potrebbe essere prodotta fino al 2027. Attese le decisioni dell’azienda
MELFI - I tempi più lunghi all’industria per la transazione automobilistica frutto del nuovo regolamento Euro 7 dividono i sindacati lucani. Come hanno diviso l’assemblea del Parlamento europea che l’ha votata. Il giorno dopo il via libera al nuovo regolamento sui motori nella piana di San Nicola di Melfi, dove sorge lo stabilimento Stellantis e la sua galassia di aziende satelliti, è un coro di voci discordanti. C’è chi la vede come una opportunità e chi, invece, come un problema.
«Si va in una direzione che era quella che auspicavamo ossia fare le cose con calma - spiega Marco Lomio, segretario regionale della Uilm - Questa norma può aiutarci in modo che i modelli che, attualmente, stiamo producendo a Melfi possono avere più vita». Il piano industriale per due modelli prodotti nello stabilimento lucano di Stellantis, infatti, prevede la dismissione nel giugno del 2025 ma ora, con le nuove norme, lo slittamento potrebbe arrivare al 2027. «Questo nuovo regolamento potrebbe favorire l’ipotesi che la 500 X che sarà dismessa il 30 giugno 2024 spinga Stellantis a mantenerla per un altro anno, visto che ne ha la possibilità - aggiunge ancora Lomio - Tocca a Stellantis decidere. Noi spingeremo per questo».
E se la Uilm già preannuncia di voler fare pressing per il mantenimento dei modelli che dovevano essere dismessi c’è chi, come la Fim Cisl, è convinto che Euro 7 non toccherà la fabbrica lucana.
«A Melfi può interessare di meno perché noi abbiamo già un programma produttivo delle auto che usciranno e di quelle che entreranno - spiega il segretario regionale della Fim Gerardo Evangelista - quindi avendo un programma produttivo già definito che stabilisce che tra il 2024 e il 2026 saranno messe in produzioni 5 vetture completamente elettriche ed una ibrida e le tre attuali auto in produzioni usciranno non so quanto potrà incidere questa decisione. Bisogna vedere se ci saranno variazioni nella programmazione di Stellantis per Melfi. Per questo quanto peserà questa notizia per Melfi e’ un grande punto interrogativo».
Più ottimista è, invece, Pasquale Capocasale della Fismic. «Per Melfi non è una notizia negativa. Non ci penalizza. come invece ci avrebbe penalizzato prima - sostiene il segretario - perché avrebbe anticipato la fuoriuscita degli attuali modelli. Ora o restano le scadenze prefissate o gli attuali modelli potrebbero essere prolungati. È questo non crea problemi allo stabilimento di Melfi mentre con la norma precedente saremmo stati penalizzati». I timori - al contrario - li esprime Giorgia Calamita, segretaria regionale della Fiom. «Su Melfi la norma incide negativamente visto che dobbiamo fare le vetture elettriche - precisa Calamita - Abbiamo solo una vettura ibrida se viene rallentato un progetto dal punto di visto della ecosostenibilità è un problema ed è un problema con la competizione degli altri Paesi. Noi saremmo penalizzati perché le aziende rallenterebbero gli investimenti sulla ricerca e sull’innovazione».