L'intervista

Migranti in Basilicata, l'allarme di Bardi: «In 15 giorni 200 arrivi, questa regione va difesa»

Massimo Brancati

Incontro fra il governatore e il ministro degli Interni Piantedosi. E sullo spopolamento il presidente precisa che non si risolve con l’accoglienza indiscriminata, ma con più servizi per le famiglie e le donne lucane

POTENZA - Presidente Bardi, ha appena incontrato il ministro Piantedosi per parlare del dossier migranti. Quali novità ci sono per il nostro territorio?

«Abbiamo analizzato insieme i numeri, che vedono la Basilicata come la regione che già oggi accoglie più migranti in rapporto alla popolazione. Il ministro ha ringraziato la Basilicata per il nostro sforzo, soprattutto sui minori. Proprio sui minori non accompagnati ci sarà un’innovazione normativa per tutelare maggiormente i sindaci».

Quali sono le previsioni per il futuro? Rischiamo davvero l’arrivo di tanti migranti in Basilicata?

«I numeri sono quelli: quasi 200 arrivi solo negli ultimi 15 giorni. Faccia lei la proiezione. I numeri hanno la testa dura. Io ho sottolineato il dato lucano sull’accoglienza e devo dire che il ministro sapeva già tutto e questo mi conforta molto. Io ho interesse unicamente a difendere le aspettative legittime e i diritti dei lucani. Così come fanno gli altri governatori di destra e di sinistra, penso a Zaia e Bonaccini che in queste settimane hanno detto le stesse cose che ho sostenuto io. Dinanzi alla realtà, destra e sinistra devono stare un passo indietro».

Il ministro Piantedosi le ha anche detto cosa sta facendo il governo per fronteggiare l’enorme mole di arrivi in Italia?

«Il governo Meloni sta facendo un lavoro incredibile per risolvere il problema in maniera strutturale, come hanno riconosciuto anche esponenti della sinistra come Minniti e Latorre. Il ministro mi ha illustrato la grande azione politica del governo in Africa e nei Balcani, ma ovviamente l’instabilità politica del Nord Africa e dei Paesi subsahariani, unitamente alla loro esplosione demografica, sono fenomeni epocali di non facile e immediata risoluzione».

C’è stata subito sintonia con il ministro...

«Sì, ci conosciamo da tanto tempo: quando io ero vice capo della Finanza, lui era vice capo della Polizia, e quindi sappiamo cosa vuol dire dover fronteggiare fenomeni difficili da un punto di vista della sicurezza e dell’allarme sociale».

Il sindaco di Matera Bennardi ha detto proprio alla «Gazzetta» che i migranti possono contrastare la desertificazione demografica. Lei che ne pensa?

«È un’idea vecchia. La sinistra la fece propria nella scorsa consiliatura, ma poi il progetto è naufragato. I numeri dicono altro. La Basilicata non è luogo di arrivo, semmai di transito verso il Nord Italia se non addirittura il Nord Europa. Qui non arrivano famiglie, ma di solito uomini giovani e soli. Discorso diverso per i lavoratori dell’agricoltura, che sono fondamentali per la nostra economia. E su quello la Regione ha già fatto tanto. Ma non basta».

Il crac demografico come si contrasta allora?

«Lo spopolamento della Basilicata non si risolve con l’immigrazione di massa e l’accoglienza indiscriminata, ma con più servizi per le famiglie e le donne lucane. Su questo ci stiamo lavorando e a breve ci saranno alcune novità. Ho visto il dato sui giovani lucani: gli under 34 negli ultimi dieci anni sono diminuiti del 16,8%. Queste sono le conseguenze del disastro che abbiamo ereditato. Una responsabilità storica».

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