Era ai domiciliari

Tangenti ad Altamura, torna libero l'ex sindaco Forte

Il politico era sottoposto alla detenzione domiciliare dal luglio scorso: una settimana fa si è dimesso e il comune è stato commissariato

ALTAMURA - L'ex sindaco di Altamura, Giacinto Forte, ai domiciliari dal luglio scorso per corruzione, e dimessosi dall'incarico una settimana fa determinando il commissariamento del comune, è tornato libero. La decisione è stata presa dalla II sezione penale del tribunale di Bari davanti, al quale si sta celebrando il processo, che ha revocato la misura restrittiva per cessate esigenze cautelare accogliendo così la istanza dei difensori, gli avvocati Giovani Moramarco e Antonio La Scala, che in un primo momento era stata rigettata.

Al centro dell’inchiesta coordinata dai pm Claudio Pinto e Marco D’Agostino e condotta da Carabinieri e Finanza, presunti favori negli appalti di numerosi Comuni di Terra di Bari. Per Forte, sostanzialmente, l’accusa è di avere preso una mazzetta da 15mila euro da Sallaku, con l’intermediazione di Roberto Tisci (già vicesegretario Pd di Acquaviva) per favorire la «Besa Costruzioni» dell’albanese Bertin Sallaku in relazione a un solo episodio, un appalto relativo al «riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’abitato di Altamura». Un intervento al quale il Comune era stato ammesso con riserva del finanziamento da parte della Regione Puglia. Tisci, in un memoriale, ha fatto delle ammissioni su molte vicende dell’inchiesta ma ha negato di avere dato soldi a Forte.

Oltre a Forte è a giudizio, secondo il rito ordinario, anche il socio di Sallaku, l'imprenditore Michele Fatigati, mentre l'albanese e Tisci hanno chiesto di patteggiare.

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