il caso

Allarme legionella a Bari, scatta il maxi piano di prevenzione dell'Asl nei B&b e nelle Rsa: 12 strutture bonificate

Coinvolte quasi 1.400 strutture tra RSA, hotel e B&b: controlli, campionamenti e bonifiche per tutelare la salute di ospiti e operatori

Quasi 1.400 strutture ricettive e di accoglienza della provincia di Bari sono state coinvolte in un ampio progetto di prevenzione e contrasto alla Legionella promosso dalla ASL Bari. L’iniziativa, attuata tra luglio e dicembre, ha interessato hotel, bed & breakfast e residenze sanitarie assistenziali (RSA), con l’obiettivo di tutelare la salute di ospiti, pazienti e lavoratori attraverso attività di informazione, controllo e adeguamento degli impianti idrici.

Il progetto, fortemente voluto dal Direttore generale della ASL Bari Luigi Fruscio, in accordo con il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Nicolò De Pasquale, è stato organizzato dal Coordinatore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) Francesco Nardulli e dal responsabile della U.O.S.V.D. Igiene Industriale, l’architetto Massimiliano Giuliano.

Nel complesso sono state coinvolte 44 RSA, 174 hotel e 1.181 B&B, con un ventaglio di azioni mirate alla prevenzione della legionellosi, un’infezione respiratoria potenzialmente grave causata dalla proliferazione del batterio Legionella nelle reti idriche.

«La prevenzione – sottolinea Fruscio – si costruisce prima di tutto con informazione, accompagnamento e responsabilità condivisa. I controlli restano uno strumento indispensabile, ma arrivano dopo un lavoro capillare che aiuta le strutture a individuare e correggere le criticità, trasformando gli obblighi in una vera cultura della sicurezza».

Le tre fasi del progetto

L’iniziativa si è articolata in tre fasi operative. In una prima fase è stata effettuata la mappatura delle strutture presenti sul territorio provinciale, attraverso un lavoro di selezione realizzato in collaborazione con l’Area Servizio Socio Sanitario della ASL Bari, la Camera di Commercio di Bari, Pugliapromozione e Federalberghi BA-BAT.

Successivamente, alle strutture sono state inviate centinaia di comunicazioni contenenti materiale informativo, riferimenti normativi, questionari di autovalutazione, moduli digitali e inviti a incontri informativi online e in presenza.

Su 1.399 strutture contattate, 333 hanno aderito trasmettendo i questionari, con una percentuale complessiva di adesione del 23,8%. Particolarmente alta l’adesione tra le RSA (91,1%), buona tra gli hotel (70%), più contenuta tra i B&B (15,16%).

Controlli e risultati

Sulla base di criteri di priorità – tra cui mancata risposta, documentazione non aggiornata, numero di posti letto e precedenti positività – sono state individuate 15 strutture da sottoporre a controlli (6 RSA, 3 hotel e 6 B&B). Tra il 15 settembre e il 7 ottobre sono stati effettuati 157 campionamenti ambientali, secondo le Linee guida nazionali e la normativa regionale, con analisi eseguite dal laboratorio microbiologico ARPA – Tecnopolis.

Le analisi hanno evidenziato valori di concentrazione di Legionella oltre i limiti in 12 strutture su 15, determinando l’attivazione dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica competenti. Sono quindi scattati i provvedimenti previsti dalla legge, con bonifica delle reti idriche interessate e successivi ricampionamenti per la verifica dell’eliminazione del rischio.

«Il progetto – spiega Massimiliano Giuliano – ha permesso di mappare le criticità e fornire strumenti operativi ai gestori. Le fasi successive dovranno rafforzare le attività di assistenza e vigilanza, con particolare attenzione alle strutture che non hanno collaborato o che presentano ancora positività».

Fondamentale, conclude la ASL, il lavoro sinergico tra servizi sanitari, associazioni di categoria e ARPA, che ha consentito di migliorare i livelli di sicurezza in un settore strategico per la salute pubblica e l’accoglienza.

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