Transenne da Santo Spirito a Torre Quetta
Bari, movida sfrattata da spiagge e costa. E il centro scoppia di gente
Per i lavori in corso ci sono interruzioni, ritardi e promesse tradite. E così monta la rabbia degli esercenti
Due luoghi simbolo, due cantieri che avanzano tra ritardi, attese e incertezze, ma anche due potenziali occasioni per dislocare una parte della movida fuori dal centro di Bari e alleggerire una pressione ormai cronica su strade e residenti dell’Umbertino ma anche di Poggiofranco.
Da un lato Santo Spirito, dove la chiusura del cantiere di un tratto del lungomare continua a slittare, mettendo in difficoltà gli esercenti. Una quarantina in tutto che hanno perso il 40% degli incassi la scorsa estate e il 30 nel periodo pre-natalizio. Dall’altro Torre Quetta, che guarda all’estate come possibile punto di svolta, a patto che il dialogo con il Comune si trasformi in certezze operative.
A Santo Spirito il cantiere doveva essere consegnato lo scorso 26 dicembre ma le recinzioni sono ancora lì a ricordare che di tempo ce ne vorrà ancora per terminare i lavori. «Siamo stanchi di guardare il mare attraverso la rete metallica – spiega Alfonso Florio, proprietario di quattro locali sul lungomare – e di fare la conta dei danni. Lo scorso 24 dicembre i nostri ragazzi hanno raggiunto il centro di Bari per trascorrere la vigilia in un contesto meno desolato di questo. Prima erano tutti qui. A festeggiare nei nostri bar e nei nostri ristoranti». L’intervento, finanziato con 5 milioni di euro di risorse Pon Metro e Pn Metro plus, ha interessato il lungomare Cristoforo Colombo nel tratto che va dalla torre di Santo Spirito prospiciente il molo di Levante all’incrocio con via Marconi, comprendendo anche alcune traverse. L’80% del cantiere è stato consegnato negli scorsi mesi. Ma di pazienza a Santo Spirito, residenti ed esercenti ne hanno avuta tanta per un cantiere durato tre anni tra stop e promesse. Tra residui di calcinacci, polvere e rifiuti abbandonati agli angoli delle transenne. Resta quindi l’ultimo tratto da completare: «Ora i lavori stanno procedendo. Abbiamo perso gli incassi della scorsa estate e del Natale appena trascorso. Speriamo di poter ripartire per Pasqua».
Sul lungomare sud di Bari c’è grande attesa, invece, per la riapertura di Torre Quetta chiusa dal 2024 per i lavori in corso su tutto il litorale. «Aspetto gennaio per confrontarmi con il Comune – spiega Christian Calabrese, gestore della spiaggia cittadina – perché se decidono di aprire l’area devono avvisarmi per tempo per darmi la possibilità di organizzare il lavoro». Calabrese ricorda che la concessione era stata firmata a maggio 2022 e che l’avvio delle attività era stato rapidissimo: «Aprimmo in quindici giorni. Facemmo un miracolo». Due stagioni, quindi, poi la sospensione per l’inizio dei lavori per la realizzazione di Costa Sud. «Nel 2023 assieme a pochi altri tenemmo i chioschi aperti il 24 e il 30 dicembre. È stato un grande successo. C’era la musica dal vivo e tanti ragazzi che scelsero Torre Quetta per allontanarsi dal traffico del Murattiano e dell’Umbertino. Questo è sicuramente un modo per decongestionare le vie del centro. Non solo durante la vigilia di Natale». Il problema, secondo l’imprenditore, è l’assenza di una visione differenziata: «Le ordinanze dovrebbero essere diversificate. Fuori dal centro non ha senso spegnere tutto a mezzanotte. Ci sono zone periferiche che, invece, potrebbero giovare della presenza dei giovani».
Anche il nuovo assetto preoccupa: dagli otto chioschi originari si passerà a cinque. «Saranno più grandi e avranno ciascuno un bagno a disposizione. Di contro dovranno gestire una utenza molto ampia. Spero sarà autorizzata la presenza di strutture amovibili con concessioni di 180 giorni che consentirebbe di rafforzare l’offerta». E poi c’è il tema dei trasporti: «Oggi i turisti arrivano a Torre Quetta col contagocce perché non sanno come raggiungerci. Avevamo proposto di mettere a disposizione un transfert. La spesa sarebbe stata divisa tra noi esercenti. Uno strumento necessario non solo per i turisti ma anche per i ragazzi che potrebbero tornare a casa in sicurezza. L’idea era anche piaciuta all’amministrazione comunale ma non se ne è fatto più nulla». Intanto, però, i condizionali restano d’obbligo in assenza di una data certa di fine lavori che consenta di poter programmare l’estate 2026 anche per Torre Quetta.