Il caso
Stazione «Tpl» di via Mitolo a Bari, l’Anac: l’appalto è illegittimo
L’Anticorruzione: «Lavori affidati senza progetto, il Comune annulli tutto»
Ci sarebbero «gravi vizi di illegittimità» nell’appalto integrato che ha portato all’aggiudicazione dei lavori da 12 milioni finanziati dal Pnrr per realizzare la stazione di ricarica dei bus elettrici di via Mitolo. È per questo che l’Autorità nazionale anticorruzione ha chiesto al Comune di Bari di annullare in autotutela entro 30 giorni tutti gli atti del procedimento lanciato ad agosto e aggiudicato a ottobre: l’appalto – accusa l’Anac - è stato avviato senza prima aver adottato il relativo progetto, e dunque non solo «non appare chiaro in che modo sia stata determinata la quantificazione delle lavorazioni richieste», ma soprattutto «l’assenza della progettazione produce l’effetto di rendere incerta se non impossibile la determinazione dell’offerta».
Alla gara per la conclusione dell’accordo quadro triennale relativo alla progettazione esecutiva e all’esecuzione dei lavori per la stazione di ricarica di via Mitolo hanno partecipato tre concorrenti. Il vincitore è un raggruppamento temporaneo composto dalle imprese Eurosistemi, Ap Costruzioni e Didaco, che ha proposto un ribasso del 25,71% sui lavori e dell’80,01% su progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza, sensibilmente più alti rispetto a quelli degli altri operatori.
L’Anac è intervenuta a seguito di un esposto ed ha rilevato che per partecipare all’appalto integrato il Comune aveva chiesto che i progettisti documentassero un fatturato globale per servizi di ingegneria pari al doppio del valore della progettazione (pari a 150mila euro). Tuttavia il Codice degli appalti, in questi casi, prevede un requisito finanziario molto più basso. «La richiesta di un requisito di fatturato doppio rispetto a quello imposto dalla normativa di riferimento appare del tutto ultronea, e come tale potenzialmente limitativa della partecipazione – è scritto nella delibera firmata dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia -. Tale requisito sproporzionato, infatti, limita la concorrenza»...