La decisione

Usò un fumogeno contro la Polizia a Bari: condanna lieve a manifestante Propal

Nicole Cascione

Una decisione presa dalla giudice Luna Calzolaro del Tribunale di Bari al termine del processo con rito abbreviato, che ridimensiona la richiesta della Procura: due anni e sei mesi

Il primo banco di prova del nuovo decreto sicurezza si chiude a Bari con una condanna più lieve del previsto. Un 21enne barese imputato di lesioni a pubblico ufficiale e uso di un fumogeno se l’è cavata con otto mesi, pena sospesa. Una decisione presa dalla giudice Luna Calzolaro del Tribunale di Bari al termine del processo con rito abbreviato, che ridimensiona la richiesta della Procura: due anni e sei mesi.

Il decreto sicurezza, entrato in vigore pochi giorni prima dei fatti, aveva inasprito le pene per chiunque provochi lesioni a polizia e carabinieri. Ma nel caso barese l’aggravante previsto dalla norma non ha retto: sul primo capo d’accusa, infatti, quello delle lesioni ai pubblici ufficiali, il tribunale ha dichiarato il non doversi procedere per difetto di querela. In piedi gli altri due capi, resistenza e uso del fumogeno, dai quali discende la condanna a otto mesi, comunque sospesa.

«Al centro della discussione in aula - spiega la difesa, rappresentata dagli avvocati Francesco Calabro e Marco Milillo - c’è stata proprio l’interpretazione delle nuove norme in materia di lesioni ai danni di pubblico ufficiale, norme che hanno introdotto una duplicazione legislativa e un potenziale conflitto con quelle già esistenti. A sostegno di questa tesi, abbiamo richiamato una recente relazione dell’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, che propone una soluzione chiara: le nuove fattispecie di lesioni semplici contro agenti o pubblici ufficiali devono essere assoggettate al regime della procedibilità a querela».

La vicenda risale al 16 giugno, due giorni dopo un corteo pro-Palestina nel quale il giovane, arrestato in flagranza differita, sarebbe entrato in contatto con gli agenti della Digos. Secondo l’accusa, il 21enne avrebbe puntato un fumogeno acceso a distanza ravvicinata contro due poliziotti, provocando irritazioni e arrossamenti al volto: dieci giorni di prognosi per uno, tre per l’altro. Una ricostruzione contestata dalla difesa che ha descritto il contesto come una performance pacifica della «clown army», senza alcuna volontà aggressiva. 

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