Domenica 02 Novembre 2025 | 20:10

Caserta: «Voglio un Bari con personalità e coraggio»

Caserta: «Voglio un Bari con personalità e coraggio»

 
Pierpaolo Paterno

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Pierpaolo Paterno

Caserta: «Voglio un Bari con personalità e coraggio»

«Non importa come arriva la vittoria, conta che ci sia»

Domenica 02 Novembre 2025, 12:26

Fabio Caserta prova a dare esca al fuoco per alimentare passioni e buoni propositi nel suo Bari che oggi (ore 15, San Nicola) ospiterà il Cesena vicecapolista dell’ex Michele Mignani. Romagnoli sui quali il tecnico del Bari fa subito i conti addosso: «Una squadra che sta bene, con una identità di gioco precisa. Lo testimonia un avvio di campionato molto positivo. Noi stiamo lavorando su concetti per trovare lucidità ed equilibrio soprattutto quando siamo in possesso palla. Durante le partite, ci sono momenti e momenti. Non è importante come arrivi la vittoria, conta che ci sia».

Presupposto per chiamare in causa anche un ambiente depresso e arrabbiato. Gli striscioni della Curva Nord e la contestazione durante la gara contro il Mantova non scalfiscono il tecnico: «Dare un giudizio sui tifosi - continua Caserta - non è di mia competenza. Sapevamo sin dall’inizio della stagione di questo clima. Sul piano personale, mi sento sempre chiamato in causa. Come ripeto da agosto, dobbiamo ricreare l’entusiasmo che ora manca, trarre il massimo sin da questa domenica. Io devo concentrarmi sul campo. Puntare solo alle prestazioni e al risultato. Che adesso non sono all’altezza della piazza. Conta la partita, più di quello che succede in settimana».

«Veniamo da una intensa settimana di lavoro. Utile anche per il recupero di qualcuno non in condizione contro il Mantova. Il Cesena - torna sull’avversario - è guidato da una grandissima persona, un ottimo allenatore. A Bari ha fatto un percorso importantissimo. Sta facendo ancora bene. Quando lavori da più di un anno in una piazza, e con tanti giocatori dell’anno precedente, si può dare tanto. So cosa Mignani può dare a Cesena. I fatti gli danno ragione».

Risultati che, sul piatto della bilancia, a Bari non arrivano: «Quando cambi diciannove giocatori diventa tutto un po’ più complicato. Ci vuole sempre un po’ di tempo. Abbiamo avuto tante altre problematiche all’inizio del campionato. Dobbiamo accorciare il tempo per far vedere una squadra senza paura, che imponga il proprio gioco e che sappia difendersi in modo compatto. Se non arriva il risultato diventa tutto più difficile. Serviva e serve anche una vittoria sporca. Ora proveremo a far vedere che sappiamo fare altro».

Insomma, un Caserta tra atti di volontà e di fiducia: «Rifarei la stessa scelta personale. Perché convinto. Conoscevo le difficoltà iniziali, pur non pensando fossero così delicate. Venuto a Bari, parlai con la società decidendo di acquistare giocatori di proprietà e cambiandone qualcuno che era qui da alcuni anni. In tutte le cose, c’è un inizio e una fine. Tornassi indietro, rifarei la scelta».

Posizione strategica che fa il paio con uno stato d’animo sereno: «Sono positivo anche quando non arrivano i risultati e le prestazioni non sono all’altezza. Cosa manca? Dobbiamo avere personalità, in alcuni momenti della partita ci vuole coraggio. Alleno elementi di esperienza. Mi aspetto tanto da loro. Soprattutto in certe fasi, quando saltano gli schemi e serve la giocata del singolo. I ragazzi hanno queste qualità. Capisco che non sia facile esprimersi quando ricevi fischi. Occorre andare oltre. Creare l’entusiasmo dipende solo da noi. Contro il Venezia, per esempio, uscimmo tra gli applausi pur perdendo. La gente valuta la prestazione, non solo il risultato. Questa vigilia la vivo serenamente. So che ne possiamo venirne fuori”.

Magari aiutato proprio dai profili più qualitativi: «Da Gytkjaer ci aspettiamo tanto. Sa che deve dare qualcosa in più, quello che sinora non ha dato. È un ragazzo maturo e deve sentire la fiducia di ognuno di noi. All’attaccante basta una scintilla per ripartire. L’esclusione di Cerri è solo scelta tecnica. Anche Partipilo vuole dare tanto alla maglia e alla città. Deve fare giocate semplici. Non sempre lo fa. È stato sfortunato. Se fa gol a Reggio Emilia, cambia la sua stagione. Gli attaccanti vivono di gol. È un giocatore che può e deve fare la differenza. Anche se subentra dalla panchina».

«Quando in passato ho fatto un calcio aggressivo e propositivo - la chiosa del mister - è capitato di concedere spazio agli avversari. Qualche accorgimento devi trovarlo. Se rimani più basso, devi fare altro ma con la stessa convinzione. Perciò, serve equilibrio. Il recupero palla va gestito meglio».

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