C’è anche un cuore barese dietro il successo del jazz italiano che ha acceso Boston. Protagonista sul palco insieme a Gegè Telesforo e al progetto Spajazzy, il batterista barese Sergio Bellotti, da trent’anni docente al prestigioso Berklee College of Music, che ha portato oltreoceano l’energia e il groove della sua Puglia. Insieme al bassista Tino D’Agostino, originario di Salerno, e a un ensemble di musicisti internazionali, Bellotti ha contribuito a trasformare due serate da tutto esaurito, al City Winery Boston e all’Italian Soul Festival della Arlington High School, in una vera celebrazione del dialogo tra Italia e America. Sotto la guida di Telesforo, il progetto Spajazzy ha intrecciato soul, funk e jazz, fondendo talento mediterraneo e scena statunitense in un linguaggio musicale autenticamente globale.
Sergio Bellotti, nato a Bari nel 1968 da madre barese e padre valtellinese, nonché fratello del neo rettore dell'Università di Bari, Roberto, conserva un legame profondo con la sua città. «Sono rimasto a Bari fino a 21 anni - racconta - poi mi sono trasferito a Torino per iniziare la professione di musicista a tempo pieno, prima della partenza per gli Stati Uniti nel 1995. Sono molto legato alla mia città natale: torno ogni volta che gli impegni me lo consentono per godermi una Bari certamente cambiata, più viva e ricca d’arte, e per riabbracciare famiglia e amici, sempre numerosi e affettuosi».

Le due serate di Boston hanno visto il pubblico rispondere con entusiasmo all’energia e al groove mediterraneo di Telesforo, che ha proposto brani originali e arrangiamenti inediti, fondendo soul, funk e jazz in uno stile unico e riconoscibile. «È stata una bellissima esperienza – racconta Bellotti – non solo per noi musicisti, ma anche per il pubblico, che ha potuto apprezzare la contaminazione tra la nostra sensibilità mediterranea e il jazz d’oltreoceano. La qualità dei concerti ci lascia sperare in nuove esperienze nei jazz club americani, per i quali siamo già al lavoro. Da docente e musicista attivo negli USA da oltre vent’anni, posso dire che il panorama musicale italiano ha molte eccellenze: Gegè Telesforo è certamente una delle più significative».
Il progetto, sostenuto anche dal Consolato d’Italia a Boston e dal console Arnaldo Minuti, ha avuto una forte dimensione educativa e culturale. Durante il soggiorno, infatti, Telesforo ha tenuto una master class alla Berklee College of Music, un incontro con gli studenti di canto, e una lezione dedicata ai cori e alla jazz band della Arlington High School. Incontri partecipatissimi, che hanno trasformato la tournée in un’occasione concreta di scambio e formazione. Il legame umano e musicale tra Telesforo, Bellotti e D’Agostino affonda le radici nei ricordi comuni degli anni Ottanta, quando il futuro trio seguiva in televisione la storica trasmissione Rai Doc, nella quale Telesforo duettava con giganti del jazz come Dee Dee Bridgewater e Dizzy Gillespie. Un sogno divenuto realtà sul palcoscenico di Boston, dove la sinergia tra i tre si è trasformata in un linguaggio musicale autenticamente globale.
«Il festival e il tour sono stati fantastici – commenta Tino D’Agostino – La collaborazione con il maestro Telesforo ha contribuito a rafforzare il ponte culturale e musicale tra Stati Uniti ed Europa. È questo lo spirito che ci guida: creare connessioni attraverso la musica e valorizzare l’identità italiana nel mondo». L’Italian Soul Festival, giunto alla sua seconda edizione, si conferma così come un punto di riferimento per la promozione della cultura musicale italiana negli Stati Uniti.
















