il caso

Bari, tangenti e appalti sull'ospedale Covid: al via le trascrizioni delle 150 intercettazioni nell'inchiesta

Tra i 7 imputati anche l’ex dirigente della protezione civile regionale Mario Lerario, l’ex funzionario della Regione Puglia Antonio Mercurio

Sarà il perito informatico Raffaele Colaianni a occuparsi della trascrizione delle 150 intercettazioni dell’inchiesta, sfociata in sette rinvii a giudizio, sul presunto giro di tangenti e appalti pilotati relativamente ad alcuni lavori svolti in Puglia durante l'emergenza pandemica del 2020. Tra questi, anche la realizzazione dell’ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari, il cui costo sarebbe aumentato dai 9,5 milioni iniziali a 21. A conferire l’incarico a Colaianni è stato il Tribunale di Bari. Il perito avrà 90 giorni per completare l’incarico, l'udienza è stata rinviata al 3 marzo 2026.

I sette imputati sono l’ex dirigente della protezione civile regionale Mario Lerario, l’ex funzionario della Regione Puglia Antonio Mercurio e gli imprenditori Domenico Tancredi, Alessandro Goffredo Nuzzo, Francesco Girardi, Vito Vincenzo Leo e Vito De Mitri. Nell’inchiesta era coinvolto anche l'imprenditore Sigismondo Zema, che ha patteggiato una pena a nove mesi di reclusione per turbativa e falso. Agli imputati sono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso e turbata libertà degli incanti.

Per Lerario, recentemente tornato in libertà, si tratta del terzo processo per corruzione: nel primo è stato condannato definitivamente a quattro anni e quattro mesi di reclusione, il secondo si è concluso in primo grado con una condanna a cinque anni e quattro mesi ed è attualmente pendente in Appello. L’ex dirigente fu arrestato in flagranza nel dicembre 2021 dopo aver ricevuto una busta con 10mila euro da un imprenditore.

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