il caso

Fu ucciso in casa a Santo Spirito: l'assassino di Franco Dogna rinviato a giudizio

Franco Dogna fu trovato morto il 7 gennaio, contestata crudeltà. Dopo il delitto, Antonio Rizzi salì in auto e ritornò a casa: per gli inquirenti stava progettando una fuga all’estero. 

Inizierà il 4 novembre, in Corte d’Assise a Bari, il processo per omicidio volontario aggravato a carico di Antonio Rizzi, ritenuto l’assassino del 63enne barese Franco Dogna. L’uomo, 63 anni, fu trovato senza vita nella sua casa del quartiere Santo Spirito, il 7 gennaio scorso. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti fu ferito con 85 colpi sferrati con tutta probabilità con un coltello e un forchettone da cucina. Rizzi fu fermato dai carabinieri pochi giorni dopo l'omicidio e confessò il delitto: le indagini-lampo furono coordinate dalla pm Carla Spagnuolo. A Rizzi è contestata l'aggravante della crudeltà. Il fratello e la sorella di Dogna sono costituiti parte civile e sono assistiti dagli avvocati Piero De Paola e Mario Barnaba.

Rizzi, da quanto ricostruito, si recò in casa di Dogna - che conosceva da tempo - la sera del 6 gennaio. Nell’appartamento sarebbe nata una lite culminata nell’aggressione. Rizzi riferì di contrasti con la vittima relativamente all’uso di stupefacenti, ma dai risultati dell’autopsia emerse come Dogna non avesse assunto nessun tipo di droghe. Il 63enne, anzi, avrebbe anche cercato di aiutare Rizzi a superare la tossicodipendenza. Dopo il delitto, Rizzi salì in auto e ritornò a casa: per gli inquirenti stava progettando una fuga all’estero. 

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