I casi

Gioiellerie sotto attacco nel Barese, è allarme

Gianpaolo Balsamo

Aquilino (AssoOro Confcommercio): servono risposte immediate e strategie di difesa

Le gioiellerie del Barese tornano nel mirino delle bande criminali. Tra venerdì e sabato scorsi, in appena 24 ore, si sono registrati due assalti: sabato a Sannicandro in una gioielleria di piazza cesare Battisti e venerdì in un’altra gioielleria del centro commerciale «Gran Shopping» alla periferia della città di Molfetta.

Due episodi che, all’improvviso, rilanciano l’allarme sicurezza per i commercianti del territorio.

La modalità con cui sono stati compiuti questi attacchi (in pieno giorno, davanti ai clienti e con una sfrontatezza senza precedenti) dimostra come la criminalità non tema più nulla e scelga di agire in maniera sempre più violenta e imprevedibile. Anche mettendo a repentaglio l’incolumità non solo dei commercianti ma anche di tanti innocenti passanti.

«A nome di AssoOro Confcommercio - commenta la presidente Rossella Aquilino - desidero esprimere la mia più sincera vicinanza ai colleghi che hanno subito queste rapine fuori da ogni schema ordinario. Si tratta di episodi che non solo colpiscono duramente chi li subisce, ma che alimentano un diffuso senso di paura e vulnerabilità in tutta la categoria. Le nostre attività si trovano a dover affrontare un rischio costante che mina la serenità di chi lavora e la fiducia dei cittadini che entrano nelle nostre gioiellerie. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a questa normalità: è indispensabile che il tema della sicurezza torni al centro del dibattito pubblico».

La questione non riguarda soltanto i singoli esercenti, ma l’intero comparto orafo-gioielliero che in Puglia costituisce un pilastro dell’economia locale, un’eccellenza del Made in Italy che unisce artigianato, tradizione, creatività e professionalità riconosciute in tutto il mondo.

Secondo una recente indagine conoscitiva effettuata da Federpreziosi-Confcommercio-Imprese, solo il 54% dei gioiellieri ha un’assicurazione, condizione che certo non aiuta una gestione serena di eventuali rapine o episodi di criminalità. In Puglia come altrove, tra i rischi principali percepiti dai gioiellieri, i furti con destrezza (76,4%) e le rapine (7,2%) sono i principali, seguiti da furti con scasso e «spaccate». I sistemi di allarme e videosorveglianza sono tra le misure maggiormente adottate dalle gioiellerie (oltre il 90% degli intervistati), seguite a grande distanza dalle assicurazioni e da sistemi di controllo degli accessi.

«Difendere le gioiellerie - aggiunge Rossella Aquilino di AssoOro Confcommercio Bari-BAT - significa difendere un patrimonio fatto di storia, competenze e identità territoriale. Le gioiellerie sono da sempre presidi di legalità e fiducia nelle comunità in cui operano: luoghi sicuri, punti di riferimento economici e sociali. Oggi, però, la recrudescenza degli episodi criminosi rischia di spezzare questo equilibrio, con conseguenze non solo economiche ma anche sociali e culturali. AssoOro Confcommercio Bari ribadisce con forza che la collaborazione tra categoria, cittadini e istituzioni è fondamentale per contrastare questa deriva».

E quando si parla di sicurezza nelle gioiellerie, le precauzioni non sono mai abbastanza. Secondo Federpreziosi Confcommercio, l’adozione dei sistemi di sicurezza che devono essere aggiornati e dotati di adeguati spazi di archiviazione così come l’utilizzo delle moderne tecnologie non solo in termini di strumenti (come ad esempio sistemi di telecamere digitali, ma anche di semplici pratiche nell’utilizzo dei social media circa la salvaguardia di privacy e riservatezza su cui il personale va opportunamente formato) sono essenziali.

«La sicurezza comunque - conclude Rossella Aquilino - non può essere considerata un problema privato degli esercenti, ma un tema che riguarda l’intera collettività: perché ogni rapina non colpisce solo il singolo negozio, ma mette in discussione la sicurezza di un’intera comunità. Proteggere le gioiellerie significa difendere lavoro, professionalità e un’eccellenza italiana che non deve piegarsi alla violenza criminale. È un dovere che chiama in causa tutti: istituzioni, forze sociali, cittadini. Solo con un impegno condiviso sarà possibile restituire serenità a chi lavora ogni giorno con onestà e passione, e garantire che la criminalità non possa mai dettare le regole del nostro vivere civile».

Privacy Policy Cookie Policy