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Bari, è emergenza abitativa: fitti alle stelle, 430 euro il canone medio per studenti

Davide Lattanzi

L’amministrazione comunale vuole recuperare alloggi inutilizzati. A breve pubblicate le graduatorie relative agli alloggi Erp e il bando sul contributo alloggiativo finanziato con 3,6 milioni

Affitti in continuo aumento, un’offerta molto inferiore ad una domanda crescente, ma soprattutto un enorme potenziale inutilizzato. L’amministrazione comunale è pronta ad attuare una strategia d’impatto sul grave problema dell’emergenza abitativa in città.

Una piaga che coinvolge svariate categorie: dagli studenti universitari ai lavoratori fuori sede, dalle giovani coppie che magari sperimentano la prima convivenza, alle famiglie con un reddito che magari supera i 15mila euro (la soglia che preclude il diritto alla richiesta di una casa popolare), ma non arrivano comunque a guadagnare più di 20mila euro all’anno incontrando enormi difficoltà nel gravarsi di un affitto secondo i parametri attuali. Esiste, dunque, una vasta gamma di popolazione che è alla disperata ricerca di un alloggio a prezzi sostenibili. Eppure, secondo gli ultimi rilievi, le abitazioni che risultano sfitte in città toccherebbero addirittura quota 20mila.

La strategia dell’amministrazione Nelle scorse ore si sono tenuti due incontri a Palazzo di Città sul tema dell’abitare. Il primo si è svolto con le rappresentanze degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat), il secondo con quelle dei proprietari di casa (Appc). Si tratta di appuntamenti finalizzati a gestire la problematica del caro affitti. Secondo il Sunia, infatti, soltanto a Bari, sarebbero 20mila immobili sfitti e inutilizzati. Pertanto, sarebbe un’assoluta priorità comprendere i motivi di un’opportunità così vasta rimasta inespressa, ma soprattutto occorre una strategia mirata a rimettere i potenziali alloggi sul mercato immobiliare.

Allo stesso tempo, l’amministrazione comunale ha confermato le misure adottate su tale criticità. Nel dettaglio, entro fine ottobre sarà pubblicata la graduatoria definitiva relativa agli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Entro la prima settimana di ottobre, inoltre, sarà reso noto il bando per il contributo alloggiativo che sarà finanziato con i 3,6 milioni che erano stati prelevati dall’avanzo del bilancio comunale. Presto, infine, partirà una campagna di comunicazione sul «Tul», ovvero il software di calcolo per il canone concordato, che offre la possibilità ai proprietari di casa di conoscere quanto risparmiano se si adeguano alle tariffe concordate ottenendo termini concrete convenienze su Imu e Irpef.

«Gli incontri con i rappresentanti dei sindacati degli inquilini e con le associazioni che rappresentano i proprietari si sono rivelati molto proficui», rileva l’assessore comunale alla legalità, Nicola Grasso. «Abbiamo esposto linee guida sull’abitare allo scopo di ottenere indicazioni su come affrontare e risolvere problemi ormai improcrastinabili. Imminente è sia la pubblicazione del bando sul bonus fitti, sia la graduatoria relativa alle case popolari. Ma soprattutto vogliamo avviare una campagna pubblicitaria e di comunicazione per reperire alloggi sfitti, vuoti o destinati a case vacanza e b&b per destinarli al mercato immobiliare e in particolare dell’affittare che da un lato evidenzia prezzi molti alti, dall’altro evidenzia molta domanda e poca offerta. È fondamentale incentivare i proprietari a mettere nuovi immobili sul mercato. Pertanto, disporremo incentivi come la riduzione dell’Imu, la promozione dell’utilizzo del canone concordato e altre forme di ausilio come un fondo di garanzia a favore degli inquilini. Ulteriori misure sono attualmente sotto valutazione e potranno essere varate proprio grazie alla consultazione degli attori principali con cui vogliamo avere confronto costante. Dobbiamo trovare soluzioni condivise per fare fronte ad un momento delicato e complicato. Non a caso, abbiamo attuato il nuovo procedimento per l’emergenza abitativa al fine di ottenere un preciso monitoraggio delle persone che si trovano in questa condizione a seguito di sfratti o chiusura traumatica di precedenti rapporti di affitto».

Affitti in continuo aumento I dati, d’altra parte, sono emblematici e segnalano una tendenza consolidata negli ultimi sette anni che vede il numero dei contratti in caduta libera e i prezzi degli affitti in costante aumento. Per quanto riguarda i concordati agevolati, ad esempio, si passa dai 1.628 del 2018 ai 1.207 del 2024, con un canone mensile che arriva da 5,13 euro al metro quadro agli attuali 5.98.

Discorso analogo per gli agevolati riservati agli studenti: sebbene si registrino varie oscillazioni, i contratti totali del 2024 ammontano a 3.939 (il massimo negli ultimi sette anni), ma i canini mensili raggiungono 5,13 euro al metro quadro (da 4,34) componendo una media addirittura di 430 euro al mese spesso ingiustificate da sistemazioni molto modeste.

Crollano i contratti ordinari di lungo periodo: da 3.070 del 2018 ora si attestano a poco più di 2.400 alla media di 1.020 euro al mese calcolati su 7,1 euro al metro quadro. Aumentano, infine, i vincoli transitori (da 5.385 a 6.769), ma i canoni mensili toccano addirittura i 7,5i euro al mese creando canoni mensili medi di oltre 1.343 euro al mese. Un contesto complessivo, dunque, di estrema difficoltà per i potenziali inquilini. La tendenza va invertita.

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