La manifestazione

Il prof. Michele Mossa del Poliba premiato come eccellenza dell’Ecoidraulica a Singapore

«Un riconoscimento che sento di voler condividere con tutto il gruppo di idraulica del Poliba», ha commentato Mossa, che coordina il grande Laboratorio di Ingegneria Costiera (LIC) dell’ateneo

Prestigioso riconoscimento internazionale per il prof. Michele Mossa, ordinario di Idraulica al Politecnico di Bari, che ha ricevuto il 10° Premio alla Carriera “M. Selim Yalin” conferito dall’IAHR (Associazione Internazionale per l’Ingegneria e la Ricerca Idro-Ambientale), in occasione del 41° congresso mondiale svoltosi a Singapore.

Il premio, assegnato ogni due anni a ricercatori che si sono distinti per contributi significativi all’ingegneria idraulica, è stato conferito al docente pugliese per i suoi studi pionieristici nell’ecoidraulica, disciplina che integra ingegneria e ecologia per la gestione sostenibile dei sistemi acquatici.

«Un riconoscimento che sento di voler condividere con tutto il gruppo di idraulica del Poliba», ha commentato Mossa, che coordina il grande Laboratorio di Ingegneria Costiera (LIC) dell’ateneo. Due sono le linee di ricerca che hanno portato al premio: da un lato, gli studi sull’interazione tra onde marine e vegetazione costiera, con l'obiettivo di contrastare l'erosione dei litorali attraverso Soluzioni Basate sulla Natura (NBS); dall’altro, l’analisi dei meccanismi che regolano la dispersione e l’accumulo di microplastiche in ambiente marino.

Le praterie di Posidonia, le mangrovie, le barriere naturali e artificiali sono elementi chiave per rallentare le onde e proteggere la costa. «La vegetazione non solo frena l’erosione – spiega il professore – ma rigenera habitat e contribuisce alla resilienza del territorio».

Sul fronte dell’inquinamento da plastiche, Mossa e il suo team stanno avviando sperimentazioni avanzate al LIC per comprendere come le correnti, le onde e le caratteristiche dei fondali influenzino la diffusione delle micro e nanoplastiche. Tra le tecniche in fase di studio, anche nuovi aggreganti ecocompatibili in grado di facilitare la rimozione delle particelle inquinanti.

Un lavoro che coniuga ambiente, tecnologia e salute pubblica: alcuni studi, infatti, ipotizzano legami tra l’accumulo di nanoplastiche e malattie neurodegenerative. Per questo, il Politecnico ospiterà prossimamente una scuola specialistica sulla nanomedicina, in collaborazione con CNR e IIT.

Intanto, è ufficiale: la prossima edizione del congresso mondiale IAHR si terrà a Bari nel 2027, dal 28 giugno al 2 luglio. Una conferma della centralità crescente del Poliba nel panorama della ricerca idro-ambientale globale.

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