Il caso
Fimco, no al concordato fallimentare: «Non conviene». Il porto di Polignano potrebbe andare all'asta
Il Tribunale ha respinto la richiesta di omologazione della proposta presentata dalla romana Main Waring: «Apporto finanziario limitato»
Il piano con cui la romana Main Waring ha proposto di rilevare gli attivi del fallimento Fimco non è abbastanza conveniente per i creditori rispetto alla ordinaria procedura liquidatoria. È questo il motivo per cui il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta di omologazione della proposta di concordato fallimentare incentrata sull’acquisto del 93% delle quote di Cala Ponte, la società che gestisce il porto turistico di Polignano.
I giudici (Quarta sezione, presidente Rana, estensore D’Aprile, Simone) hanno in sostanza accolto l’opposizione dei due principali creditori della procedura, vale a dire Amco (la società del ministero dell’Economia che ha comprato i crediti ex Popolare di Bari, rappresentata dall’avvocato Francesco Biga) e Futura Fund (la società maltese che aveva finanziato le operazioni di Fimco prima del fallimento, rappresentata dal prof. Giuseppe Miccolis e dall’avv. Giovanni Bravo), che valgono 50 dei 60 milioni di debiti chirografari su un passivo totale di 140 milioni...