Il caso
Gioia del Colle, incontri con le escort nella dependance del ristorante: sequestro della Finanza
I clienti venivano attirati attraverso annunci postati su siti web specializzati. Obbligo di soggiorno per il titolare
GIOIA DEL COLLE - Durante un controllo in materia di sommerso sul lavoro eseguito nei locali di un ristorante di Gioia del Colle, in provincia di Bari, i finanzieri del Comando Provinciale e della tenenza della Guardia di Finanza di Bari hanno scoperto l'esistenza di una pertinenza utilizzata come struttura ricettiva, priva di autorizzazione, nella quale veniva esercitata la prostituzione. I clienti venivano attirati attraverso annunci postati su siti web specializzati. L'indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno notificato, al titolare di una struttura ricettiva, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali in quanto ritenuto responsabile dei reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, puniti dalla legge “Merlin”.
Il provvedimento cautelare, a firma del gip del Tribunale di Bari, costituisce l’epilogo di un’indagine condotta dalla Tenenza Guardia di Finanza di Gioia del Colle coordinata dalla Procura della Repubblica. L’Autorità Giudiziaria ha disposto nei confronti del titolare la misura cautelare personale dell’obbligo di soggiorno nel luogo di residenza nonché il sequestro preventivo della struttura ricettiva, ritenuta strumentale all’attività illecita, sussistendo il concreto pericolo della reiterazione del reato. Alla fase repressiva penale seguirà la valorizzazione sul piano amministrativo fiscale degli elementi informativi acquisiti riguardo alla tassazione dei proventi illeciti frutto delle condotte criminose.
«Il ristoratore aveva una percentuale»
Per almeno quattro anni, dal 2021 al marzo di quest’anno, avrebbe favorito e sfruttato un giro di prostituzione in un locale, del tutto abusivo, presente all’esterno del suo ristorante. E, secondo quanto raccontato da alcuni testimoni ascoltati dalla guardia di finanza, per ogni prestazione avrebbe ricevuto tra i 10 e i 20 euro. Per questo, un imprenditore 70enne di Gioia del Colle (Bari), è stato raggiunto oggi dall’obbligo di dimora per sfruttamento della prostituzione.
Secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza di Gioia del Colle, che ha condotto un’inchiesta inizialmente relativa ad accertamenti fiscali, l’imprenditore avrebbe fatto costruire una struttura di quattro stanze all’esterno del suo ristorante, nella periferia del comune del Barese. In una abitava lui, in un’altra si sarebbe recata una prostituta per quattro volte a settimana che, secondo quanto ricostruito, gli avrebbe versato una piccola somma per ogni cliente.
Un’altra donna sudamericana si sarebbe invece recata in un’altra stanza circa due volte al mese, e avrebbe sempre corrisposto una somma all’imprenditore. Ascoltato dagli inquirenti per l’interrogatorio preventivo, il 70enne ha negato le accuse, dicendo di non conoscere le due donne e di ignorare l'attività svolta nelle stanze che, ha spiegato, sarebbero servite per far riposare alcuni suoi clienti, per lo più camionisti. Ma la gip di Bari Gabriella Pede non gli ha creduto e lo ha sottoposto a obbligo di dimora a Gioia del Colle. Il pm aveva chiesto nei suoi confronti i domiciliari.