L'inchiesta

Morto dopo un «massaggio», nel cellulare del 50enne barese la verità su quello che accadeva nel centro

Isabella Maselli

Al setaccio il cellulare del professionista deceduto due settimane fa. La Procura attende la consulenza del medico legale

BARI - Nelle chat estrapolate dal telefono del professionista barese morto il 9 maggio durante un trattamento in un centro massaggi del quartiere Picone ci sarebbero le prime risposte ai quesiti della Procura sul caso.

Il decesso del 55enne, avvenuto peraltro nella stessa struttura dove a ottobre era morto un 60enne, anche in quel caso durante un massaggio, ha insospettito la Procura non soltanto per le modalità - forse un malore dovuto all’assunzione di farmaci - ma anche per quello che starebbe emergendo sulla attività del centro. La pm Savina Toscani ha quindi aperto un fascicolo ipotizzando la morte come conseguenza di altro reato e lo sfruttamento della prostituzione. Indagata la giovane donna titolare del centro.

Per approfondire i sospetti, la Procura ha delegato gli accertamenti ai carabinieri e disposto due consulenze: una medico legale per stabilire le cause esatte della morte e una tecnica sul telefono della vittima. I militari hanno già sequestrato i farmaci e altri prodotti trovati nella struttura. Il professor Biagio Solarino ha effettuato l’autopsia ormai dieci giorni fa nell’istituto di medicina legale del Policlinico. Sulla vicenda è mantenuto il massimo riserbo ma, stando alle prime informazioni, il decesso sarebbe da ricollegarsi ad un malore, forse un infarto. Quello che l’esperto dovrà accertare è se a provocarlo sia stato qualche farmaco o un mix di prodotti...

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