Il caso

Rapina alla yogurteria del centro di Altamura: proprietario aggredito col martello

Onofrio Bruno

Il racconto: due ragazzi hanno colpito mio fratello in testa

ALTAMURA - Rapina da shock. Una yogurteria, gestita da due fratelli, è stata presa di mira da due giovani malviventi nella tarda serata di venerdì. Uno è stato colpito alla testa con un martello, fortunatamente non ha riportato conseguenze fisiche. E lo stesso oggetto è stato utilizzato per infrangere il bancone espositore, poi la fuga a piedi con la cassa. Sull’episodio indagano i carabinieri che stanno conducendo un’attività investigativa anche su altri episodi avvenuti di recente a danno di supermercati.

Da poco erano passate le 23. «Yogurtissimo» in via Vittorio Veneto, un punto centrale della città, a pochi passi dal centro storico. C’erano ancora persone sia nell’esercizio che in attesa, fuori. Soprattutto ragazzi, la fascia di clientela più affezionata, per prendere yogurt e crepes dolci e stare in compagnia. Un luogo sempre molto frequentato.

Nonostante il posto fosse affollato anche a tarda sera, la brutta sorpresa c’è stata ugualmente. «Sono entrati due adolescenti/diciottenni a volto coperto - ha raccontato sui social Giuseppe Picerno, uno dei fratelli - facendosi spazio per avvicinarsi alla cassa, aggredendo mio fratello Francesco dandogli subito una martellata in testa. Per evitare che martellavano anche la collega, Francesco si è messo in mezzo come scudo difendendosi. Non bastando, hanno preso a martellate il bancone, il vetro di protezione e i contenitori delle granelle, e dopo aver smantellato la cassa, prendono tutto ma tutto tutto e scappano scomparendo nella strada di fronte a noi».

Una scena fulminea, a cui si assiste guardando i film ma purtroppo tutto vero. Incredulità e anche tanta solidarietà, per i primi soccorsi prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118 e per confortare chi ogni giorno lavora e fa sacrifici dietro il bancone. E poi tutto viene rovinato in questo modo.

Dopo la telefonata di denuncia dell’accaduto, sul posto sono intervenuti i carabinieri. Per le indagini possono essere utili le immagini delle telecamere. «Non importa dei danni, dell’incasso e del mancato incasso e dello spavento - ha aggiunto Picerno -. A me importa che mio fratello sta bene (abbiamo fatto accertamenti in ospedale), che i miei colleghi stanno bene, i miei clienti stanno bene».

Un sospiro di sollievo, sì. Ma i pensieri corrono veloci. Perché in quei momenti, con rapinatori così aggressivi e dai gesti imprevedibili, può accadere di tutto. A chiunque. «Vedere che chi fa del male sono dei giovani mi mette tanta tristezza e riflessione», è l’amara constatazione di Picerno che, però, preferisce guardare in positivo e insieme al fratello, dopo lo scampato pericolo, ha deciso di tenere aperta l’attività. Entrambi sono stati travolti da una «valanga» di affetto.

Per identificare i responsabili i carabinieri sono già al lavoro. E non da venerdì ma già da prima, per risalire agli artefici di alcuni colpi messi a segno in supermercati, dalla fine di aprile. Da verificare se siano le stesse persone. E se questa ipotesi venisse confermata, allora potrebbe trattarsi di ragazzi del posto che agiscono per accaparrare denaro con cui andare avanti alla giornata. Ma creando preoccupazione tra i commercianti e, dopo l’episodio dell’altro ieri, anche allarme sociale.

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