Il caso

«La garza dimenticata nella pancia durante il parto cesareo». La Procura di Bari: non ci sono reati

Chiesta l'assoluzione per 12 persone tra medici e infermieri dell'ospedale San Paolo. Il caso nel 2018 durante l'intervento su una donna oggi 47enne

BARI - La Procura di Bari ha chiesto l'assoluzione per 12 persone, tra medici e infermieri, in servizio nell’ospedale San Paolo di Bari nel 2018. Il personale sanitario era a processo per avere lasciato nell’addome di una paziente una garza nel corso di un parto cesareo, e per non aver prescritto una radiografia quando la donna iniziò ad avvertire dei dolori.

I fatti risalgono tra i mesi di febbraio e marzo di quell'anno: la paziente, dopo aver partorito, avrebbe infatti sviluppato una infiammazione dalla presenza della garza (un 'gossypibona') che ne causò un ricovero per 12 giorni e l'asportazione di parte dell’intestino. Nel corso del processo, però, non sarebbe emersa la prova che quella garza fu lasciata nell’addome della paziente dopo quel parto: quattro anni prima, infatti, la donna fu sottoposta a un altro cesareo ed è possibile - come sostenuto dalle difese degli imputati - che fosse rimasta lì da allora.

I sintomi poi provati dalla paziente, tra l’altro, non sarebbero riconoscibili come legati alla garza, ma a un’altra patologia che era stata scoperta e adeguatamente trattata. Nelle prossime udienze di 29 maggio e 6 giugno è prevista la discussione delle difese, la sentenza potrebbe arrivare al termine dell’udienza del 26 giugno. 

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