L'inchiesta sui flash mob

La malamovida diventa un caso: Umbertino sotto assedio con «Bari senza regole», tra indagini e polemiche

Luca Natile

Quattromila ragazzi ai rave party con karaoke e musica ad alto volume durante San Nicola. Il Comune cerca soluzioni. A breve un Comitato per la sicurezza sul tema

BARI - I «flash mob» abusivi delle notti sante di San Nicola, organizzati con convocazioni a catena veicolate attraverso i siti Internet ed i messaggi di posta elettronica, che hanno radunato circa quattromila «raveurs» (il popolo dei rave party) tra il quartiere Madonella e il Murat, finiscono sotto inchiesta.

Gli assembramenti dei «rèvolutionnaires» (rivoltosi in francese), che al motto «Liberté, égalité, fraternité e karaokè», invece delle ghigliottine hanno allestito per strada set dj, proclamando nel cuore della notte dell’Umbertino, la libera repubblica del vocalizzo e del gorgheggio a squarciagola, finiscono sotto la lente di ingrandimento di una indagine preliminare finalizzata a raccogliere le prove in relazione a diverse ipotesi di reato.

I flash mode sono stati pubblicizzati sul web come moti collettivi di «insurrezione contro i regolamenti ed i poteri costituiti della Bari senza regole» (il Comitato Salvaguardia zona Umbertino ha definito i party «Una sfida alla città intera, alla legalità, alle istituzioni e alle regole del vivere civile»). Il tamtam sulle feste tra largo Adua e via Cognetti sono andati virale. I proclama sono stati raccolti e condivisi con spirito irriverente e spensierato dalla meglio gioventù barese ma alla fine l’assembramento e la festa si sono sviluppati in modo «sedizioso e molesto», tanto da finire al centro di una indagine condotta dalla Polizia locale che sta ricostruendo modalità di convocazione, organizzatori, animatori e proprietari di controller per Dj, mixer, microfoni e diffusori. La ricerca vuole accertare se dal punto di vista oggettivo sussistono gli elementi di reato: condotta, nesso causale ed evento.

Le seratone karaoke si sono trasformate in no-stop canore (ad alto volume) togliendo il sonno ai residenti e disturbando la quiete pubblica.

Alla centrale operativa della Questura sono giunte decine di richieste di intervento e quando le Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, dopo pochi minuti, sono giunte sulla scena degli assembramenti (insieme alle pattuglie della Polizia locale) si sono trovare di fronte, in media, più di quattromila giovani in stato di grande compiacimento con elevati livelli di dopamina nel sangue. La festa è scesa nei toni, ma il vociare potente del popolo della notte ha continuato ad entrare nelle case dei residenti. Né le secchiate d’acqua lanciate dai balconi per raffreddare i bollenti spiriti, come atto di legittima difesa, hanno spento l’ardore dei convenuti alla festa...

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