Il caso
Molfetta, l'accusa della Finanza al sindaco Minervini: «Pagò auto a noleggio con i buoni per i poveri»
Venerdì 2 l'interrogatorio davanti al gip di Trani nell'indagine su appalti e favori. Le difese chiedono di acquisire le intercettazioni audio-video
BARI - Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, avrebbe utilizzato l’auto di servizio per esigenze personali. E in un caso avrebbe pagato il noleggio di un’altra vettura utilizzando i «buoni economali» del Comune, voucher da 300 euro che vengono erogati ad esempio alle famiglie in condizione di necessità. È uno degli elementi che la Finanza ha trasmesso alla Procura di Trani negli atti a supporto della richiesta di misura cautelare ai domiciliari che i pm Francesco Aiello, Francesco Tosto e Marco Gambardella hanno avanzato nei confronti di cinque persone tra cui il primo cittadino (per altre tre persone è stato invece chiesto il divieto di dimora a Molfetta).
Il gip Marina Chiddo, che dopodomani interrogherà gli otto indagati, non ha riconosciuto la sussistenza del pericolo di inquinamento probatorio pure ipotizzato dalla Procura che avrebbe consentito l’arresto diretto. E ha dunque fissato l’interrogatorio sulla base del pericolo di reiterazione delle condotte di turbativa d’asta, corruzione, falso e truffa aggravata, ma anche...
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