Il caso

«L’autovelox è nascosto: non è omologato e crea molti incidenti» a Sammichele è battaglia

Valentino Sgaramella

La replica del sindaco: «Le pronunce del Tribunale di Bari vanno in altra direzione dando ragione al nostro Comune»

SAMMICHELE - Si riaccende la polemica sulla postazione autovelox. La polizia locale da tempo collocato sulla statale 100, in territorio sammichelino, un apparecchio utile a segnalare il superamento del limite di velocità, 90 chilometri orari. Fioccano le contravvenzioni ma anche i ricorsi degli automobilisti, molti dei quali accolti dal prefetto. Purtroppo, sono diversi anche gli incidenti determinati da chi si accorge all’ultimo momento della postazione autovelox e “inchioda”, ossia frena bruscamente causando incidenti gravi. Qualche giorno fa, è intervenuto l’ex consigliere regionale Mario Conca.

«A Sammichele, un comune con meno di 6.500 abitanti - scrive in un suo post su facebook - nel solo 2023 sono stati incassati un milione e 183mila euro in sanzioni per eccesso di velocità. Tanto a pagare sono gli altri. Multiamo chi non vota qui e non perdiamo voti a casa nostra. Geniale no?». L’avvocato penalista, Roberto Balacco, sta patrocinando una serie di ricorsi di automobilisti infuriati. «La postazione autovelox installata dal Comune di Sammichele, al km 31+960 in direzione Taranto, presenta una pluralità di profili di illegittimità, tecnici, giuridici e procedimentali», contesta. Anzitutto l’apparecchio, un «Velomatic 512 D, risulta, come dichiarato negli stessi verbali di accertamento, non omologato ai sensi del codice della strada, ma soltanto approvato». Il legale snocciola sentenze della Cassazione che dichiarano in questi casi illegittimi gli accertamenti. Numerosi i verbali che la prefettura in via amministrativa sta annullando. Inoltre, «L’autovelox viene solitamente montato su un tripode nascosto dietro il guard-rail destro della statale 100, mentre la pattuglia della polizia locale viene posizionata ben oltre, in aperta campagna, in contrada Serri, quindi invisibile agli utenti della strada». Gli stessi agenti non sono visibili. Secondo il penalista si tratta dunque di «uno strumento puramente repressivo, finalizzato unicamente alla produzione seriale di sanzioni». Contro l'autovelox due consiglieri di minoranza. Maria Dina Liotino si chiede «Perché il Comune quando ha proceduto all’affidamento del servizio per il noleggio non ha preteso un dispositivo omologato?». Patrizia Sicoli parla di «discutibili modalità di utilizzo dell’autovelox» che «favorisce frenate repentine divenendo plausibile causa di sinistri».

Per il sindaco Lorenzo Netti, è «tutto da dimostrare che l'autovelox sia un bancomat». Quanto alla non omologazione: «le pronunce del Tribunale di Bari vanno in altra direzione dando ragione al nostro Comune». In merito al posizionamento del tripode in contrada Serri: «credo che l’avvocato Balacco abbia bisogno di un ripasso del CdS. Il Tribunale di Bari si è espresso chiaramente. La nostra postazione è assolutamente legittima. L’automobilista non deve andare alla ricerca dell’autovelox ma deve seguire la segnaletica, non distrarsi guardando altrove. La postazione è ampiamente pre-segnalata 350 metri prima, in corrispondenza dell’apparecchio c’è un segnale 90 per 90 che raffigura lo stilema dell’ente accertatore». In merito al numero di incidenti che sarebbero aumentati a seguito del posizionamento dell’autovelox «gli agenti devono fare il proprio lavoro altrimenti dovremmo mandare a casa tutte le forze dell’ordine».

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