La tendenza

Pasqua con chi vuoi: a Bari diminuiscono le riunioni di famiglia in casa, ristoranti e agriturismi sold out

Davide Lattanzi

Spopola il weekend fuori porta e molti prodotti tipici restano sugli scaffali dei supermercati: aumentano invece gli acquisti di colombe e uova di cioccolato artigianali

BARI - «Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi»: sembra proprio che il famoso proverbio si riveli perfetto secondo la tendenza del 2025.

Non soltanto è in deciso aumento rispetto al passato la tendenza a viaggiare, ma soprattutto spopolano gite fuori porta, weekend nei tanti agriturismi del territorio oppure anche soltanto il pranzo fuori nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Tutto, insomma, pur di spezzare la routine e non restare a casa.

Secondo i dati delle associazioni di categoria, gli acquisti dei prodotti tipici del periodo pasquale sono in netta discesa. Logica conseguenza di una diminuzione radicale delle riunioni familiari. Le tavolate con parenti e amici che, tutto sommato, resistono ancora durante le feste natalizie ora si vedono sempre più raramente. Un esempio è eclatante: gran parte delle macellerie cittadine non procedono automaticamente alla fornitura di agnello (uno dei simboli della tradizione), ma si attivano soltanto su specifiche ordinazioni. Situazione analoga per quanto concerne altre «delicatessen»: salumi e soppressate restano sempre più spesso invendute, così come colombe e uova di cioccolato delle grandi marche registrano uno smaltimento decisamente minore rispetto al passato.

Si nota, invece, un gradimento crescente per prodotti artigianali che spesso diventano anche un’idea regalo. Ecco, quindi, che nuovi concetti soprattutto dei dolci tipici riscuotono apprezzamento. Le pasticcerie, così, propongono versioni della colomba al pistacchio, alle arachidi, al «choco-caramel» o ai quattro cioccolati. E ancora: al limoncello, caramello salato e cioccolato al latte, frutti di bosco oppure albicocca e marzapane. Discorso analogo per le uova, pensate in vari abbinamenti: bicolore (cioccolato classico e bianco) o bianco con lampone solo per citare alcuni degli esemplari più apprezzati.

Non soltanto i turisti. I ristoranti della città registrano praticamente il tutto esaurito per i pranzi di Pasqua e Pasquetta. Pressoché impossibile trovare posto nelle bracerie, ma anche nei ristoranti più tradizionali. La proposta sui menù fissi non si discosta molto da una proposta che prevede un esborso medio di 50 euro a testa: una spesa non propriamente modica per le famiglie più numerose, ma nemmeno così onerosa. I menù prevedono circa quattro portate di antipasto che nel complesso rispetta la tradizione con uova sode, soppressata, carciofi, ricottina fresca, arance e tarallini. Quindi due assaggini di primi piatti che il più delle volte prediligono il mare alla terra e due secondi piatti che magari alternano carne e pesce, per concludere con i dolci tipici.

I prezzi tendono a salire soltanto in caso di richieste particolari oppure se sono previsti spettacoli dal vivo. Molte, infatti, sono gli esercizi che stanno prevedendo musica con cover band o dj set. Altro fattore condizionante sul conto finale può essere la location: le soluzioni all’aperto o sul mare costano mediamente qualcosa in più rispetto a quelle in sala. Non manca, infine, chi si arrangia improvvisando pic-nic in città: vari, infatti, sono gli esercizi del «food» che nel centro cittadino resteranno aperti anche nelle modalità di asporto per consentire un pranzo rapido a chi vorrà godersi una passeggiata per le strade magari meno affollate dai residenti e frequentate dai turisti che continuano ad arrivare in gran numero. La «regola», dunque, è svagarsi all’aria aperta, assaporando i primi scorci di una primavera non ancora sbocciata.

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