Il caso

Omicidio Lopez a Bari, le confidenze del fratello in cella: «Ivan è morto per colpa mia»

Isabella Maselli

Le parole di Francesco Lopez, forse vero bersaglio dei killer, riferite da un «pentito»

BARI - All’agguato di settembre 2021 in cui fu ucciso il 31enne Ivan Lopez avrebbe partecipato «un ragazzo di Bari Vecchia». La rivelazione arriva per voce di un nuovo collaboratore di giustizia, il 43enne Gaetano Taurino, ex affiliato al clan Di Cosola che dopo il pentimento del boss Tonino ha detto di essere passato con i Capriati e poi con i Parisi di Japigia. Taurino è stato interrogato dai magistrati della Dda di Bari che hanno coordinato le indagini sul delitto Lopez lo scorso 20 marzo. In un lungo verbale omissato ha raccontato dettagli di quattro omicidi, tra i quali quello del 31enne.

Le sue dichiarazioni sono state depositate nel processo in corso in Corte d’Assise a carico di due dei presunti sicari (gli altri non identificati), il 30enne Davide Lepore, ex vicino di casa della vittima e poi costretto a trasferirsi a Bari Vecchia perché vicino al clan Palermiti, rivale degli Strisciuglio, e il 28enne Giovanni Didonna di Cellamare. Il primo accusato di essere l’ideatore ed esecutore materiale del delitto, il secondo di avervi partecipato rubando l’auto usata per l’agguato.

Ai due imputati, entrambi in carcere, è contestato l’omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso, oltre al porto e alla detenzione illegale di arma da sparo (Lopez fu ucciso con almeno sei colpi di pistola) e del furto di due auto, una delle quali - rubata a Polignano circa venti giorni prima - utilizzata quella sera per raggiungere la vittima...

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