Il caso

Flagello truffe agli anziani: vittime due novantenni. Bottino da 10mila euro. Ecco il vademecum anti frode

Luca Natile

Colpi a Putignano e Bari: denunciati 2 pregiudicati campani in trasferta da Napoli alla Terra di Bari. I dati sono allarmanti: nel 2024 in Puglia si contano 431 casi “diretti” di truffe e raggiri. E sono solo quelle denunciate

Bari - Doppio colpo da (quasi) 10mila euro dei soliti truffatori seriali in trasferta da Napoli a Bari. Dopo quasi due mesi, quando credevano oramai di averla fatta franca, nei giorni scorsi, sono stati raggiunti da una denuncia per truffa aggravata. L’accusa è di aver abbindolato una 95enne a Putignano sottraendole una somma di 5mila euro e poi di aver fatto il bis nel capoluogo. Un colpo doppio che ha consentito ai due imbroglioni di tornare a casa con le tasche piene e dividenti a tre zeri. Quello che il duo bene assortito di presunti farabutti, composto da un 50 enne con un discreto bagaglio di reati contro il patrimonio e la persona e un 20enne pieno di energie e una innata inclinazione a delinquere, non poteva prevedere è la capacità degli investigatori del Commissariato di Putignano, guidati dalla vice questore Maria Rosaria Giannuzzi e della Squadra mobile di Bari di mettere insieme, come tasselli in un mosaico, una serie di elementi sufficienti a fornire un orientamento alle indagini e così risalire da Putignano fino alla provincia di Napoli, passando per Bari. Sono stati ricostruiti gli spostamenti dei due impostori attraverso l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza installate in prossimità dell’abitazione delle due vittime.

Ecco come sono andate le cose. Mese di febbraio, Putignano, una 95enne, riceve sulla propria utenza telefonica una chiamata dai toni estremamente concitati. Crede di udire dall’altro capo del telefono la voce del nipote in preda al panino che la implora «Nonna, nonna sono io - le dice -, sono in caserma i carabinieri mi hanno fermato per il mancato pagamento di alcune multe. Mi servono subito 6.500 euro o verrò arrestato. Non riesco a mettermi in contatto con mamma e papà. Se puoi versare la cauzione non finirò in gattabuia. Un carabiniere può venire a riscuotere il denaro direttamente a casa tua».

L’anziana acconsente, pensa di fare una telefonata agli altri componenti della famiglia per verificare l’accaduto ma non ci riesce. Passano pochi minuti e un sedicente giovane carabiniere suona alla sua porta per incassare la cauzione. La nonnina, confusa e in preda al panico non esita a raccogliere tutti i suoi risparmi e a mettere nelle mani dello sconosciuto più di 5 mila euro «È tutto quello che possiedo, non ho altro» precisa. Il finto carabiniere la tranquillizza garantendole che il problema sarà risolto. Fa una telefonata e poi guadagna rapidamente l’uscita. Per strada, sotto l’abitazione dell’anziana c’è il complice che lo attende in macchina. Ripartono facendo rotta verso Bari dove hanno già individuato una nuova vittima. Il copione viene recitato con successo per la seconda volta. I due tornano a Napoli soddisfatti, hanno fatto bottino pieno. Dopo il Commissariato di Putignano anche a Bari i detective della Squadra Mobile, sotto la guidata del primo dirigente Filippo Portoghese, aprono un nuovo fascicolo di indagine per il secondo raggiro.

Sulla rotta Campania-Puglia continuano a viaggiare le squadre dei professionisti della truffa. Sono gite di un giorno o massimo 48 ore per Bari, con escursioni brevi e tour a tempo nei comuni della provincia. Partenze programmate da Napoli, Caivano, Casoria, Pomigliano D’Arco, San Giorgio a Cremano, ritorno in giornata o in caso di ospitalità a carico di terzi, nelle 48 ore successive alla partenza. Bagaglio leggero. Trasferimenti su auto a noleggio breve con pagamento delle spese alla partenza e spartizione del bottino al ritorno. Il giro prevede solitamente un passaggio obbligato per Bari e gite lampo nei comuni della provincia.

I comportamenti di questi impostori sono ricorrenti. Si dividono i compiti, tra telefonisti che agganciano la preda dagli elenchi telefonici online o dalle piattaforme social ed attori. Sottomano i telefonisti hanno un blocco d'appunti sul quale annotano tutte le informazioni che anche accidentalmente raccolgono sulle vittime ed i loro parenti. Riescono così a venire in possesso di informazioni originali, come ad esempio la composizione dei nuclei familiari, i nomi di figli, nipoti e congiunti di vario grado che utilizzano durante le telefonate.

Una rete istituzionale a difesa dei più fragili «Siamo tutti a rischio»

«Siamo riusciti a coinvolgere oltre 700 pensionati in questa settimana. Un bel numero, ma che può essere una goccia nel mare delle truffe agli anziani. Ma noi andremo a vanti perché è una piaga alla quale si può rispondere solo in un modo: mettere le persone anziane nelle condizioni di difendersi». Tiziana Carella segretaria generale Uil pensionati Puglia è stanca, ma soddisfatta, da una settimana è in giro per la Puglia con una serie di incontri aperti per strutturare una rete di formazione e prevenzione contro un fenomeno imponente e purtroppo ancora fortemente sottostimato. Ieri durante l’ultimo incontro che si è tenuto a Bari è stata data voce a referenti della Polizia Postale, Polizia locale, l’Inps che è partner dell’iniziativa, l’associazione dei consumatori Adoc, il Comune di Bari e una psicologa.
«Ci misuriamo con una potenza di fuoco intensissima che colpisce persone fragili e vulnerabili – continua la Carella -. I dati sono allarmanti: nel 2024 in Puglia si contano 431 casi “diretti” di truffe e raggiri. E sono solo quelle denunciate».
«Il sistema della truffa deve coinvolgere tutti, istituzioni, famiglia, uffici – ha spiegato l’assessore al Welfare Elisabetta Vaccarella -, solo insieme si può far muro. L’ideale sarebbe fare prevenzione a tappeto».
Ed è proprio lo squilibrio delle informazioni che rende vulnerabili tutti noi come ha sottolineato il vice questore Alessandro Bruno della Polizia Postale: «La base della truffa è quella “asimmetria informativa” che mette l’altro nelle condizioni di saperne più di me ed usare queste informazioni a mio danno. Siamo tutti a rischio. Possiamo difenderci tenendo chiusa la nostra porta: fisicamente quella di casa e quella digitale che si può aprire attraverso l’uso sbagliato del nostro cellulare».
E dall’intelligenza artificiale, fino ai finti sms o call center, ormai si è tutti assediati. Per questo si deve essere sempre vigili. Se si crede di essere in pericolo, a disposizione è il numero per le emergenze 112. A Bari un altro numero utile è lo 080/5491331 messo a disposizione dalla Polizia locale.
«Noi non mandiamo i nostri funzionari a casa delle persone, non chiediamo dati sensibili via mail o wapp», ha sottolineato Aldo Grenzi di Inps Puglia. Diffidare, mai esporsi con sconosciuti, prendere tempo, sono tra le strategie più utili. «Dobbiamo mettere al sicuro i nostri anziani. La Uil c’è», - conclude la segretaria UilP.

Ecco il vademecum anti frode e uno sportello servizi di ascolto

bariLa vergogna di essere caduti in trappola, la paura di ritorsioni se si denuncia. Un anziano spesso si trova ad essere vittima di truffa due volte: del truffatore che agisce facendo leva sulla sua solitudine e fragilità e dalle paure che lo assalgono dopo e che possono influire anche notevolmente sul suo stato di salute.
Come prevenzione e per informare come difendersi dalle bande di truffatori, che hanno creato un vero allarme sociale tra tante persone sole, la Uil Pensionati Puglia ha messo a disposizione un piccolo vademecum che sta distribuendo sia attraverso le sue sedi, sia in incontri a tema organizzati su tutto il territorio. Un libretto e anche un servizio di assistenza, grazie ad uno sportello di ascolto che è possibile chiamare (questo sì in assoluta sicurezza) al numero 327/4133493.
«L’impatto che la truffa ha sulla persona anziana genera un vero e proprio trauma – conferma la psicologa Elisabetta Zoppi dell’associazione Alzheimer Bari, intervenuta nell’ambito dell’ultimo incontro organizzato ieri a Bari dalla Uil Pensionati Puglia -. Viene minata l’autostima della persona, la fiducia che ripone in se stessa e negli altri e si rischia anche di cadere in una spirale depressiva se non si interviene. Purtroppo queste bande fanno leva sulla solitudine dell’anziano e riescono ad insinuarsi con la gentilezza».
E tra le paure del post anche solo tentativo di truffa c’è quello di poter essere identificato, di trovarsi con il truffatore dietro la porta di casa, di ritorsioni. «In realtà non è così – ha tranquillizzato il vice questore della Polizia Postale Alessandro Buono -, le tecniche di aggancio sono come quando si va a pesca: si lancia la rete e si vede cosa si raccoglie. Si prende quello che si riesce e si va oltre. Per questo non bisogna aver paura di denunciare, anzi bisogna farlo».
E le tecniche di aggancio per colpire ormai sono di tanti generi e il vademecum le dettaglia una ad una: da quelle in casa con i falsi incaricati che a volte si spacciano anche per poliziotti o carabinieri; a quelle in strada dove falsi impiegati o sconosciuti si presentano come amici o conoscenti; alle truffe telefoniche dove raccontano storie di ogni genere, dall’incidente subito da un figlio o nipote al premio vinto; alle truffe che arrivano via mail con le quali si chiedono numeri bancari; o dove l’Inps o la stessa banca parlano di problemi di accrediti o di dover versare bonus.
Infine la più subdola che sta sempre più prendendo piede: le truffe 4.0 portate avanti con l’intelligenza artificiale. «Ormai gli scippi di anziani fuori dalle poste sono quasi spariti a fronte di inganni molto più sofisticati – conferma Giulia Procino presidente Adoc Puglia -. Oggi è possibile registrare la voce dell’anziano anche facendogli raccontare altro e poi rielaborando la voce per sottoscrivere contratti che in realtà non sono stati fatti con il regolare consenso. Riceviamo ogni giorno nei nostri uffici persone che ci raccontano storie del genere».
Purtroppo la fantasia dei truffatori non ha limite e per difendersi bisogna usare la cautela, non affrettarsi a far quello che viene chiesto, temporeggiare e se possibile evitare proprio di rispondere a numeri di telefono o mail che non si conoscono.

Privacy Policy Cookie Policy