il progetto
Parco della Giustizia a Bari, aggiudicato l'appalto da quasi 400 milioni: vince la Cobar
L'impresa altamurana è attualmente coinvolta nell’inchiesta sulla presunta frode nell’appalto per la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria di Salerno, ed è già destinataria di una interdizione, poi revocata
BARI - Il Parco della Giustizia nelle ex casermette dismesse di Carrassi Milano e Capozzi sarà realizzato dal raggruppamento di imprese formato dalla Cobar di Altamura dell’imprenditore Vito Barozzi con Sac (Società Appalti Costruzioni) di Roma. Si chiude così, a più di quattro mesi dalla scadenza del bando dell’Agenzia del Demanio da quasi 400 milioni di euro, in gran parte stanziati dal Ministero della Giustizia, la gara per l’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione dell’opera.
La commissione ieri si è riunita per l’ultima seduta di valutazione delle offerte, assegnando i lavori all’impresa altamurana (attualmente coinvolta nell’inchiesta della Procura di Salerno sulla presunta frode nell’appalto per la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria della città campana e già destinataria di una interdizione, poi revocata), che ha conseguito il punteggio più alto. Fuori dalla gara, quindi, Coebo (del presidente Ance Bari-Bat, Nicola Bonerba) con Guastamacchia di Ruvo, Macob dell’imprenditore di Massafra Antonio Albanese, Debar (della famiglia barese De Bartolomeo), Manelli Impresa di Monopoli, Consorzio stabile Itm di Salerno; il consorzio Ar.Co Lavori, formato da Ge.Di Group di Altamura, Seli Manutenzioni Generali di Monza e Vf Costruzioni e Restauri di Modena; Renova Red di Roma.
Il progetto prevede la realizzazione di un grande parco pubblico destinato a ospitare tutti gli uffici giudiziari di Bari. I quattro palazzi di giustizia sorgeranno tutti sul lato sud. Avranno una disposizione a corte, come a comporre un quadrifoglio, e dal livello interrato, in cui saranno collocati i parcheggi riservati agli addetti ai lavori, i depositi, gli archivi e gli ambienti di servizio, si eleveranno fino a tre o quattro piani. Uno sarà dedicato a Tribunale penale e Procura; il secondo al Tribunale civile; il terzo a Corte d’Appello e Procura generale; il quarto a Tribunale di Sorveglianza, Tribunale dei Minorenni e Giudice di Pace.
A nord ci sarà invece il parco verde da 77mila mq con 900 alberi e percorsi ciclabili, che sarà gestito dal Comune. L’area ospiterà impianti per lo sport e il tempo libero, a servizio di tutte le fasce di utenti, con campi da tennis, calcetto, basket, aree gioco per bambini, spazi fitness e orti urbani. Ma sarà anche un luogo per esposizioni dedicate all’arte e alla cultura. Nella piazza dei tribunali, vasche di vegetazione, alberi e fontane d’acqua raffrescheranno l’ambiente, donando comfort alle aree esterne degli edifici.
Un progetto che negli ultimi mesi è stato al centro anche di contenziosi giudiziari che hanno visto da un lato alcune associazioni ambientaliste contestare l’opera, dall’altro le imprese escluse impugnare le procedure di gara. Tutti i ricorsi fino ad oggi sono stati rigettati dai giudici, dando al Demanio il via libera per andare avanti con il maestoso progetto. La posa della prima pietra è prevista entro l’anno. Tra la fine del 2026 e la primavera 2027 potrebbe essere già costruito il primo palazzo, quello dove si trasferiranno gli uffici penali, oggi in fitto nelle torri di via Dioguardi a Poggiofranco.