Il caso
Bari, killer ai domiciliari picchia moglie e figli: 49enne di nuovo in cella
L'uomo stava scontando una condanna definitiva per omicidio volontario agli arresti domiciliari, e tra le mura domestiche avrebbe continuato a dimostrare la propria indole violenta picchiando moglie e figli
BARI - Stava scontando una condanna definitiva per omicidio volontario agli arresti domiciliari, e tra le mura domestiche avrebbe continuato a dimostrare la propria indole violenta picchiando moglie e figli. Le aggressioni sarebbero andate avanti per quasi vent’anni, anche quando lei era incinta, fino a quando, il 19 gennaio scorso, la donna ha trovato il coraggio di porre fine a tutti quegli anni di abusi, subiti anche dai bambini, denunciando il marito. Maltrattamenti pluriaggravati, furto con strappo, accesso abusivo al sistema informatico e sottrazione di corrispondenza sono i reati per i quali un ex killer 49enne della provincia di Bari è stato arrestato il 27 febbraio scorso e poi rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 28 maggio.
«TI SCANNO» L’omicidio che aveva portato l’uomo in cella, con una condanna definitiva a 14 anni e sei mesi, risale al 2019. A marzo 2023 il 49enne aveva ottenuto i domiciliari per motivi di salute ed era tornato a casa dalla moglie e i tre figli di 16, 12 e 6 anni. E lì avrebbe dato sfogo, di nuovo, ai suoi istinti più violenti, colpendo la moglie con pugni in faccia, picchiandola quando secondo lui si intratteneva troppo tempo fuori casa, afferrandola per al gola e dicendole «Ti scanno, ti farò fare al stessa fine di quello» dopo un banale diverbio perchè lei stava ascoltando la musica mentre lui voleva guardare la tv e fermandosi solo grazie all'intervento dei due figli minori. Infine, a gennaio, l’avrebbe percossa con pugni al volto e si sarebbe impossessato del suo telefono per leggere messaggi e chat...