serie b
Longo usa la sciabola: «Vogliono mettermi contro i tifosi del Bari e fomentano»
«Il video è chiaro, non ho mai detto che la colpa per la sconfitta è dei tifosi. Ma che la squadra si fa condizionare dal clima»
BARI - Un «fuoco» di cui non si avvertiva la necessità. Dalle parole di Moreno Longo in quel di Carrara ai duri chiarimenti di ieri in conferenza stampa. Cambia pochissimo, purtroppo, nella percezione esterna. Attorno al Bari continua a esserci del fermento e, tanto per cambiare, non si perde l’occasione per dividersi. Come se l’allenatore fosse una realtà esterna. E non, invece, un riferimento per l’intera tifoseria.
Ma andiamo con ordine. Cosa aveva detto Longo a Carrara? «È un periodo in cui facciamo fatica a gestire gli episodi negativi», il suo approccio provando a spiegare il pessimo secondo tempo. E poi ancora, «questa squadra è fischiata da un mese. È evidente che senta la responsabilità di dover vincere a tutti i costi per raggiungere i playoff. Questo a volte non ti consente di giocare come dovresti». Apriti cielo. L’allenatore che chiama in causa la «pressione barese», argomento che francamente appassiona poco. Non era parso, oggettivamente, che Longo volesse presentare un capo d’accusa. La sua era più che altro un’analisi, e qui sulla Gazzetta lo abbiamo evidenziato in modo chiaro. Poi, evidentemente, la sostanza resta abbastanza sovrapponibile. Non una ribellione ai tifosi ma la certificazione di un disagio, scatenato proprio dal clima che si respira in città. Ognuno è libero di leggerla come crede. I fatti sono qui. E non si tratta di interpretazioni. Un’ultima cosa, già detta e ribadita più volte. Sbaglia chi pensa che Longo vada a caccia di alibi. Anzi. Le sue parole sono un grido d’allarme. Un’aggravante. Perché se è vero che la squadra patisce fattori esterni... ovvio che ci sia da essere preoccupati. E lo stesso Longo, di fronte ai giornalisti, lo ha detto senza tentennamenti. Lanciando messaggi chiari al gruppo. Della serie, diamoci una mossa...
«Voglio fare una precisazione - l’esordio del mister piemontese - c’è stata un’interpretazione completamene sbagliata delle mie parole. Fatta ad hoc per fare polemica, questo mi fa incazzare. Riportare quello che un allenatore non ha detto. Significa fare il populista, alimentare la polemica. Non mi sono mai permesso di dare la colpa della sconfitta alla tifoseria. Ho sempre detto che il tifoso è libero di manifestare il proprio dissenso. All’inizio c’era da mettere il mister contro la società, ora contro i tifosi, tutto per fomentare. Il video c’è, non è opinabile. In questo credo che il messaggio fosse chiaro, ossia che la squadra sente il peso della responsabilità. Bari non è per tutti perché ha una pressione diversa. Quando si fa di tutto per far felici i tifosi e non riesci perché capita l’evento negativo... nello sport capita di reagire in maniera poco lucida. Ed è naturale che questa tendenza mi preoccupi visto che certi cali emotivi accadevano anche in avvio di stagione quando eravamo in vantaggio. Ma questo è lontanissimo dal messaggio che qualcuno vuol fare passare, per prendere like anziché fare giornalismo come va fatto».
L’attualità dice che c’è da andare a sfidare un Catanzaro a caccia di riscatto dopo due sconfitte di fila. E da bloccare un bomber forte come Iemmello: «È un grande giocatore di questa categoria, lo dimostrano i suoi numeri. Il Catanzaro non è solo lui, gioca bene, dovremo avere un’attenzione di squadra». A proposito di attaccanti, Longo parla dei suoi: «Favilli stato rallentato da qualche problema fisico e un po’ di influenza, lo abbiamo a disposizione anche perché da una decina di giorni si sta allenando bene. Bonfanti sta facendo buone prestazioni, gli manca il gol. Sotto l’aspetto dell’impegno e della dedizione sta dando il suo apporto. Sappiamo come tutti gli attaccanti abbiano bisogno del gol per trovare la spinta in più. Ma siamo contenti di lui».
In settimana si è parlato del lungo confronto con la squadra alla ripresa degli allenamenti. «Credo che sia normale averne, ma ci sono sempre settimanalmente, quando le cose vanno male si ricercano ancora di più gli errori. Le reazioni non te le aspetti sul momento, conta quello che si porta sul campo. Ci sono momenti in cui non si riesce a tradurre in fatti quello che si vuole fare. Ci auguriamo di metterci meno tempo possibile a reagire. A Carrara un buon primo tempo. Abbiamo regalato un gol che ha permesso la Carrarese di rientrare in partita. Questo non può capitare. Non è una questione di Falletti e Pereiro. Non è il singolo che fa la differenza ma l’atteggiamento di squadra».
Il Bari ha tanti calciatori esperti, eppure difetta sulla parte mentale: «Le presenze in carriera contano relativamente, conta il carattere, la personalità. Ho allenato in tutte le categorie, ci sono giocatori con 400 partite che non hanno l’impatto al livello emozionale che uno si aspetta. Conta quello che si riesce a portare sul campo. Nelle squadre a volte si creano alchimie per sopperire alle fragilità, ma quando c’è da reagire e assumersi responsabilità giocatori con quelle caratteristiche possono fare fatica. Noi dobbiamo continuare a lavorare cercando di migliorare in tutti gli aspetti».