Dopo il crollo del 5 marzo

Bari, crollo palazzina in via Pinto: individuata l’impresa per lo smaltimento urgente delle macerie

Davide Lattanzi

Entro la settimana dovranno essere rimossi i detriti. Prosegue la messa in sicurezza al civico 16

BARI - Un imponente cumulo di detriti da smaltire urgentemente. A quattro settimane esatte dal crollo della palazzina in via Pinto angolo De Amicis, la situazione nella zona resta ancora decisamente delicata.

Lo scorso 5 marzo è avvenuta l’implosione dell’edificio che sorgeva al civico 6 di via Pinto: un evento che, pur scandito dal miracoloso salvataggio della signora Rosalia De Giosa (estratta viva dai Vigili del Fuoco dopo oltre 26 ore sotto le macerie), porta con sé una serie di drammatiche conseguenze. Rapida e mirata è stata la demolizione controllata della parte residuale del fabbricato collassato, ma l’opera, unitamente alle sequele del crollo, ha lasciato la pesante eredità di una notevolissima quantità di detriti, resti e rifiuti da dover eliminare il prima possibile per evidenti ragioni di salute pubblica.

Secondo la disciplina civilistica, l’onere dei lavori toccherebbe ai proprietari degli appartamenti della struttura crollata, ma il pool dei legali che difende il condominio di via Pinto 6 ha inviato una Pec al Comune contestando tale obbligo e adducendo il superiore motivo sanitario che giustifica l’opera, nonché le indicazioni inviate dalla Procura (che gestisce l’area soggetta a sequestro probatorio) all’ente locale.

Palazzo di Città sarà comunque chiamato ad intervenire qualora non giungano segnali dai privati, salvo poi valutare una successiva azione «in danno». Per sciogliere le riserve, si attende soltanto la scadenza del termine di sette giorni (il conto sulla decorrenza parte dall’ultima notifica ricevuta) indicato nell’ordinanza comunale. Sarebbe già individuata, però, la ditta che si occuperà dello smaltimento.

Nel frattempo, procede la messa in sicurezza del civico 16, ovvero il fabbricato direttamente connesso a quello imploso: la palazzina, gravemente pregiudicata soprattutto negli ultimi due piani, è ora oggetto di rinforzo con puntelli di ultima generazione: i lavori dovrebbero concludersi entro una decina di giorni, ma poi saranno necessarie una serie di verifiche tecniche sul piano dell’agibilità che difficilmente sarà recuperata in tempi brevi allungando il disagio delle dieci famiglie attualmente prive di dimora (sei sono appoggiate allo studentato Adisu di via Camillo Rosalba).

Un’opera analoga è condotta in via De Deo 83, ovvero il fabbricato pericolante sgomberato giovedì scorso (nove i nuclei costretti a lasciare casa): anche in questo caso, la conclusione dell’opera di messa in sicurezza (cominciata lunedì) dovrebbe concludersi entro la prossima settimana.

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