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Crollo Bari, sette giorni per rimuovere le macerie in via Pinto: «Intervento urgente e improcrastinabile»

Davide Lattanzi

Ecco l’ordinanza del sindaco: le opere a carico dei proprietari degli immobili nel fabbricato crollato

BARI - Continua a tappe forzate la sistemazione dell’area in cui si è registrato il crollo della palazzina ubicata tra via Pinto e via De Amicis. Una volta terminata la demolizione della parte residuale del fabbricato imploso lo scorso 5 marzo, ora la priorità è lo smaltimento delle macerie.

È stata pubblicata ieri, infatti, l’ordinanza sindacale, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente circostante, con cui si dispone che i proprietari delle unità immobiliari del fabbricato crollato (via Luigi Pinto 2-4-6-8-10, via Edmondo de Amicis 1-3-5-7, via Antonio de Robertis 1-3-5-7) provvedano entro sette giorni (a partire dalla data di notifica) alla rimozione e allo smaltimento delle macerie da demolizione presenti nell’area di cantiere. L’intervento è urgente anche perché nella zona è presente una quantità rilevante di rifiuti derivanti dal crollo e dalla successiva demolizione, pertanto è fondamentale evitare qualsiasi rischio per la salute pubblica e per l’ambiente.

In linea con le «Indicazioni operative per la gestione delle macerie a seguito di evento sismico» redatte dal dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ordinanza dispone di provvedere con improcrastinabilità. Le operazioni di rimozione, peraltro, dovranno essere eseguite, previa autorizzazione da parte dell’Autorità giudiziaria, nel rispetto delle prescrizioni imposte e in coordinamento con le attività di verifica, presidio statico e messa in sicurezza dell’immobile limitrofo all’edificio crollato, sito in via Pinto 16.

In caso d’inottemperanza o ingiustificato ritardo nel dare esecuzione a quanto disposto dall’ordinanza, l’amministrazione comunale procederà in via sostitutiva e in danno dei soggetti obbligati.

Durante le operazioni di demolizione, è stato effettuato un monitoraggio continuo al fine di rilevare l’eventuale presenza di elementi in fibrocemento amianto sia attraverso un appalto dedicato, sia con l’intervento di Arpa Puglia che non ha evidenziato presenza di amianto aerodisperso (risultato confermato dall’appaltatore del Comune). Tuttavia, sono stati rinvenuti nell’area del crollo alcuni frammenti di materiale contenente amianto, derivanti probabilmente dalla rottura di una tubazione in materiale cementizio. Per tale ragione, l’ordinanza specifica che, in caso di presenza di materiali contenenti amianto, sarà necessario, attraverso l’intervento di un operatore autorizzato specializzato nel settore, provvedere alla loro rimozione, trasporto e smaltimento a norma di legge. Durante le operazioni di rimozione delle macerie, inoltre, dovrà essere assicurata una costante nebulizzazione al fine di prevenire eventuali dispersioni di particelle nell’aria.

Fin quando la zona non sarà liberata e bonificata, difficilmente potrà essere completato il rientro in casa delle famiglie sgomberate: risultano ancora ospiti dello studentato Adisu in via Camillo Rosalba circa 12 famiglie e sei persone singole. Il rientro, tuttavia, dovrebbe essere ormai vicino per i residenti di via De Robertis (civici 4,6 e 8) che sono già autorizzati ad accedere nelle rispettive abitazioni, sebbene la presenza delle macerie nell’area, non assicurino ancora requisiti ottimali di abitabilità. Molto più complesso il contesto dei residenti in via Pinto 16 che ora dovranno sostenere i costi della messa in sicurezza dello stabile direttamente connesso a quello crollato: il termine dei sette giorni concesso dall’amministrazione comunale è prossimo alla scadenza, ma il condominio ha annunciato la possibilità di richiedere una breve proroga. Per ora, gli ultimi due piani della palazzina (il terzo e il quarto) sono stati rafforzati da puntelli posti durante la demolizione controllata, ma occorrerà un intervento più radicale. Dato il momento di particolare difficoltà, i residenti del civico 16, previa autorizzazione e intervento dei vigili del fuoco, potranno prelevare dalle loro abitazioni beni di primaria necessità.

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