l'iniziativa

A Conversano una stele in pietra in memoria degli operatori sanitari e delle vittime del Covid

Antonio Galizia

Nei prossimi giorni la cerimonia per svelarla alla comunità. Sono trascorsi esattamente 5 anni da quel 20 febbraio 2020, quando in Italia fu diffusa la notizia del paziente zero

CONVERSANO - Stamattina, di buon’ora, due operai incaricati dal Comune di Conversano, erano all’opera nella piazzetta di via De Amicis, zona ospedale Jaja. La loro presenza ha incuriosito i cittadini e i tantissimi ragazzi che stavano raggiungendo le vicine scuole elementari e medie: si chiedevano quale misterioso significato avesse la stele in pietra che i due operai stavano installando. Tempo un’ora, il mistero veniva "spoilerato": si tratta della stele in pietra (nel riquadro) che la città, con il contributo del Circolo Fratellanza Conversanesi di New York, ha inteso elevare “In memoria degli operatori sanitari e delle vittime del Covid 19”. Dopo averla cementata, gli operai hanno coperto il monumento con plastica nera che verrà rimossa in occasione di una cerimonia pubblica.

Sono trascorsi esattamente 5 anni da quel 20 febbraio 2020, quando in Italia fu diffusa la notizia del “paziente zero”, individuato in un ospedale lombardo, a Codogno. Quel giorno segnò l’inizio di un incubo chiamato pandemia. Tutti ricordano le ore frenetiche che ne seguirono, con ordinanze, decreti, riunioni, vertici a tutti i livelli, anche locali. Mentre anche a Conversano, nelle terapie intensive allestite nell’Ospedale Villa Lucia, e nel barese iniziavano a riversarsi decine di persone con sintomi sospetti. Furono giorni drammatici, segnati da tragedie e gesti eroici che il Comune ha voluto ricordare con una stele in pietra in memoria degli operatori sanitari, dei volontari e delle vittime della pandemia.

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