Il caso
Presi gli assassini di Corato: lite in famiglia dietro l'omicidio di un 50enne. Fermata pure la moglie della vittima
A sparare due fratelli di 22 e 18 anni: la donna li avrebbe inseguiti rispondendo al fuoco dopo aver raccolto la pistola del marito. Si costituisce pure il padre dei presunti assassini
BARI - Ci sarebbe una lite in famiglia dietro l'omicidio avvenuto ieri 16 dicembre a Corato, dove un uomo di 50 anni, Nicola Manzi, con precedenti penali, è morto dopo essere stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre era in via Salvi, a Corato. Il fratello Michele, anche lui colpito da un proiettile, è ferito in modo grave: dopo essere stato operato nella notte è ancora in prognosi riservata. Per il delitto sono stati fermati due fratelli, Gabriele e Savino Pilato, rispettivamente di 18 e 22 anni, entrambi con precedenti di polizia: sono finiti nel carcere di Trani insieme alla moglie del morto, accusati di omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di armi. Nella mattinata si è poi costituito ai carabinieri Nicola Pilato, padre dei due ragazzi.
Secondo la ricostruzione in strada sarebbe andata in scena una vera e propria sparatoria. La vittima, che al momento dell’agguato era in strada con la moglie e con suo fratello Michele, rimasto ferito. Ad agire sarebbero state due persone che, a bordo di un’auto, avrebbero avvicinato i due facendo fuoco. È invece illesa la donna che - secondo le immagini - dopo aver raccolto la pistola che il marito aveva addosso ha inseguito gli assassini sparando a sua volta: è accusata di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco.
Secondo le indagini affidate ai carabinieri e coordinate dalla Procura di Trani, il movente sarebbe da ricercare in una pregressa lite in famiglia. I militari hanno repertato sul posto almeno quattro bossoli, pare provenienti da due diverse armi. Per tutta la notte sono state ascoltate varie persone, compreso qualcuno che ha assistito all'episodio: nessuno ha fornito elementi utili. A risolvere il caso sono state le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza gestiti dalla Polizia locale di Corato.
I colpi sarebbero partiti da un’auto in corsa a bordo della quale c'erano tre persone, ovvero i componenti della famiglia Pilato. Le armi però non sono state trovate: è ipotizzabile che gli autori del delitto se ne siano disfatti, così come ha fatto la 48enne moglie di Manzi.
(Foto Calvaresi)