serie b

Bari, la cooperativa del gol. Ma manca un vero bomber

Davide Lattanzi

Dodici a segno tra i Galletti, eppure tanti sono i punti lasciati per strada

BARI - Il Bari ha fatto «tredici», Fallletti invece no. Con il pareggio incassato a Brescia, i biancorossi hanno prolungato a tale numero la serie di gare senza sconfitte sancendo la seconda striscia più longeva di imbattibilità in cadetteria alle spalle dello Spezia, caduto ieri dopo 14 turni da «immacolato». Ancora una volta, però, i biancorossi accampano rimpianti per i punti lasciati per strada. Stavolta non per una rimonta subita (un fattore che ha sovente condizionato la marcia pugliese, ma in Lombardia sono stati proprio gli uomini di Longo a riprendere gli avversari passati in vantaggio), quanto per le tante occasioni sprecate nel primo tempo, tra le quali spicca il penalty fallito da Falletti. Non una novità assoluta, peraltro, nel torneo del Bari: nel match di Genova contro la Sampodoria fu Lasagna a sbagliare dagli undici metri. E fu pari anche in quel caso.

L'uruguayano ha calciato il penalty sul palo cancellando l'opportunità di portare, appunto, a tredici i marcatori biancorossi in B. Resta, però, evidente il dato che rende Lasagna e compagni una sorta di coopertativa del gol: con 12 marcatori diversi, infatti, il Bari è secondo (insieme al Brescia) nella graduatoria relativa alle squadre in grado di iscrivere calciatori in classifica cannonieri. Soltanto il Modena ne conta di più, con ben 15 elementi a segno. L'aspetto da rimarcare è che tutti i reparti di movimento sono stati coinvolti: l'attacco con Lasagna (capocannoniere della squadra a quota quattro bersagli), Novakovic (tre), Sibilli e Favilli (una rete a testa), il centrocampo con Maita, Lella, Maiello e Benali (tutti con un gol), la difesa nella quale spicca a sorpresa Dorval (già giunto a tre centri), seguito da Pucino e Mantovani (un acuto a testa). Da considerare anche il guizzo di Ricci. Curioso il destino: il laterale sinistro ha realizzato il primo gol nel torneo dei Galletti (alla prima giornata, nella sconfitta con la Juves Stabia per 1-3), ma è stato successivamente ceduto nelle ultime battute del mercato estivo.

 Il mutuo soccorso nella fase di finalizzazione rappresenta un po' la fotografia delle peculiarità pugliesi. Longo ha plasmato un gruppo che possiede identità, idee e un forte spirito. Il Bari funziona nel suo complesso e riesce a restare sempre aggrappato alla gara: così si spiega la straordinaria continuità di risultati. La manovra avvolgente consente a tutti di porsi nella condizione di poter colpire ed è proprio tale aspetto a rappresentare il più ampio progresso rispetto alla scorsa (soffertissima) annata, quando si dipendeva quasi esclusivamente dalle invenzioni di Sibilli oppure dalle prodezze frequenti dell'ex capitano Di Cesare.

Ed ecco, invece, l'altra faccia della medaglia. Al Bari manca il tiratore scelto per eccellenza. Nella classifica dei bomber cadetti, Lasagna (il primo tra i Galletti) occupa soltanto l'undicesima posizione generale. Curriculum alla mano, proprio il 32enne attaccante rappresenta la maggiore speranza pugliese, dati gli otto campionati in A e le sette presenze in nazionale. Tuttavia, è pur vero che il ragazzo mantovano è andato in doppia cifra appena tre volte in carriera e l'ultima risale a oltre quattro anni fa (dieci reti nell'Udinese nel 2019-20). 14 marcature, peraltro, rappresentano il suo massimo in B (nel Carpi edizione 2016-17). Possibile, insomma, che Lasagna tocchi e superi la doppia cifra, ma (a meno di auspicabili exploit) non è un bomber da venti gol. I suoi compagni di reparto, peraltro, vantano medie realizzative ancora più basse. L'assenza di un elemento così prolifico rappresenta un limite. Non è un caso che il Bari conti soltanto il settimo attacco della B, con 19 gol: soltanto il Palermo, contando le formazioni nel perimetro playoff, ha segnato meno (16 reti). Non solo: i ragazzi di Longo contano il più alto numero di pareggi (nove) del torneo, alle spalle del solo Catanzaro (11) e, tra le prime otto, sono la compagine con meno successi (appena quattro). Magari con un cecchino in grado di risolvere anche le contese più sporche, tanti segni X si sarebbero trasformati in successo.

Senza un tiratore scelto, l'unico modo per restare in quota è continuare a lavorare comitiva. A tal proposito, non mancano i margini di miglioramento, coinvolgendo altri elementi sulla giostra del gol. Facile pensare proprio a Falletti che in B conta numeri di tutto rispetto: il fantasista uruguayano, peraltro specialista sui calci piazzati, è chiamato a ad un buon contributo in fase realizzativa. Spesso è arrivato al tiro Oliveri che, però, deve migliorare la lucidità negli ultimi metri, mentre nel reparto avanzato mancano all'appello Sgarbi e Manzari: da entrambi è lecito attendersi un guizzo per tenersi stretta la maglia biancorossa in vista di un mercato invernale che potrebbe vederli in bilico. Tra i titolari, è a secco pure Vicari (out da due turni per noie fisiche): magari non avrà il fiuto di Di Cesare da cui ha ereditato i «gradi» e la posizione di condottiero della difesa, ma sul gioco aereo può dire la sua. Cercano gloria anche Simic, Obaretin, Favasuli, Saco, Bellomo e Tripaldelli, ma nel loro caso la priorità è trovare quello spazio che finora hanno avuto a singhiozzo o in minima parte.

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