L’operazione
Sanità, dieci arresti alla Asl Bari: mazzette in cambio di appalti di manutenzione. Tutti i nomi. Asl sospende i 3 dipendenti
L'inchiesta del procuratore Roberto Rossi per associazione a delinquere, corruzione e falso. Indagati in 17
BARI - Alcuni appalti per la manutenzione negli ospedali della Asl di Bari sarebbero stati affidati a imprenditori amici in cambio di regali e favori. Un’associazione a delinquere che sarebbe stata ideata e guidata da Nicola Sansolini, 64 anni, di Taranto, ingegnere e direttore dell’Area tecnica dell’azienda sanitaria barese, coordinando altri due dipendenti dell'azienda sanitaria e un certo numero di imprenditori a partire da Giovanni Crisanti, 67 anni, di Bari. Per questo la Procura di Bari ha chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare (carcere e domiciliari) per dieci, tra cui dirigenti e funzionari dell’azienda sanitaria: sono accusati, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, di associazione a delinquere finalizzata a corruzione e falso. Gli indagati sono in tutto 17. L'inchiesta è nata dalle intercettazioni effettuate nel fascicolo sull'ospedale Covid della Fiera del Levante.
(Il dirigente Sansolini con i soldi di una tangente sulla scrivania dalle telecamere della Finanza)
Le condotte contestate sarebbero andate avanti dal 2021 fino ad agosto 2024. «A seguito di un accordo illecito protrattosi nel tempo e tuttora perdurante - è detto negli atti - pianificavano l'illecita gestione dei lavori inerenti diverse opere pubbliche: del testo unico degli appalti». Il gip parla di «un mercimonio della funzione pubblica negli uffici strategici della Asl di Bari», riferendosi alle unità operative di Ingegneria Clinica ed Edilizia Sanitaria, nell’ambito delle quali i tre arrestati Sansolini, Iacobellis e Sciannimanico avrebbero perseguito «gli interessi di una cerchia ristretta di imprenditori, a loro legati da uno spregiudicato sistema corruttivo».
L’inchiesta del procuratore Roberto Rossi e della pm Savina Toscani è stata affidata al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Giuseppe Ronzino. Alcune delle persone arrestate erano già state coinvolte in indagini collegate alla sanità. I finanzieri stanno conducendo anche numerose perquisizioni.
I NOMI DEI 17 INDAGATI: SEI PERSONE IN CARCERE, QUATTRO AI DOMICILIARI
In carcere sono finiti oltre a Sansolini (difeso da Antonio La Scala), anche i funzionari Nicola Iacobellis, 59 anni, di Bari, Concetta Sciannimanico, 47 anni, di Bari sposata con un carabiniere, gli imprenditori Giovanni Crisanti, 67 anni, di Bari (difeso da Cristian Di Giusto), Ignazio Gadaleta, 52 anni, di Molfetta e Nicola Minafra, 46 anni, di Ruvo. Domiciliari per Paola Andriani, 61 anni, di Bari (moglie di Iacobellis), Nicola Murgolo, 60 anni, di Bari (difeso da Nino Ghiro), Cataldo (detto Aldo) Perrone, 73 anni, di Corato, e Giuseppe Ricci, 46 anni, di Bitonto. Indagati a piede libero Donato Mottola, 57 anni, di Noci, Rocco Ianora, 58 anni, di Gravina, Federica Samela, 27 anni, di Corato, Francesco Girardi, 38 anni, di Acquaviva, Nicola Di Bitonto, 39 anni, di Corato, Francesco Diaferia, 35 anni, di Corato e Giuseppe Rucci, 46 anni, di Bitonto.
Asl Bari sospende i tre dipendenti arrestati
I tre dipendenti della Asl di Bari, Nicola Sansolini, Nicola Iacobellis e Concetta Sciannimanico, arrestati nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di tangenti legati ad appalti banditi dall’azienda sanitaria sono stati «immediatamente sospesi dal servizio in via cautelare». Lo si apprende da fonti della Asl che fanno anche sapere che «gli atti sono stati inviati all’ufficio procedimenti disciplinari aziendale».