Il caso

Giro di fatture false per un importo totale di 670mila euro: scoperta ditta a Ruvo, 3 indagati

Non versavano l'Iva su merce venduta in nero a imprese diverse da quelle che la fatturavano. Sequestrati beni per 147mila euro

RUVO DI PUGLIA - Fatture emesse per operazioni inesistenti che avrebbero permesso a una società di Ruvo di Puglia (Bari) di non versare l’Iva su merce che è risultata essere venduta in nero a imprese diverse da quelle che la fatturavano. È quanto hanno scoperto i finanzieri della compagnia di Molfetta (Bari) che hanno eseguito un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, firmato dal gip del tribunale di Trani su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagini.

Tre gli indagati: si tratta di un uomo di Ruvo, titolare della società specializzata nella «confezione in serie di abbigliamento esterno», spiegano gli inquirenti, e di due cittadini di nazionalità cinese responsabili di due società cartiere con sede a Venezia. Le indagini sono iniziate dopo una segnalazione inoltrata dai finanzieri veneti che hanno così, nell’aprile dell’anno scorso, dato il via alle indagini.

La società del Barese ha subito un controllo fiscale da cui è emerso, secondo quanto accertato dai militari, che nel 2016 e nel 2017 avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di oltre 670mila euro, con relativa Iva pari a 150mila euro. Le fatture sarebbero state emesse dalle società con sede in Veneto e riconducibili ai due uomini di nazionalità cinese che così avrebbero permesso alla ditta di Ruvo non solo di evadere le tasse ma anche di vendere in nero la merce prodotta.

I tre rappresentanti legali delle società indagate, sono stati denunciati e a vario titolo, rispondono di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. I beni sequestrati hanno un valore di 147mila euro pari al valore dell’Iva non versata.

«Il decreto di sequestro» emesso dal Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura «e il comunicato della Guardia di finanza non fanno alcuna menzione a presunte evasione delle tasse o a vendita di merce in nero come riportato da alcune testate». Lo precisa in una nota l'avvocato Francesco Patruno, per conto della società di Ruvo di Puglia (Bari), città nella quale si sono concentrate le indagini su un presunto giro di evasione fiscale che ha portato oggi ad alcuni sequestri. Per il legale, si tratta «di chiare e arbitrarie manipolazioni della notizia, visto che non sono reati in alcun modo contestati alla società ruvese».

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