La città che cambia
Piazza Moro a Bari, ecco il nuovo look: più verde e meno auto
Videosorveglianza e maggiore illuminazione dopo l’allarme sicurezza
BARI - L’obiettivo resta l’avvio dei lavori a gennaio del nuovo anno. Con la previsione, tassativa, di terminarli entro marzo del 2026. Sarà una piazza completamente rivoluzionata ma soprattutto pedonale, creando un ideale prolungamento con via Sparano e piazza Umberto. A Bari si va verso la riqualificazione della centralissima piazza Moro, porta di accesso alla stazione centrale.
Il briefing Ieri mattina il primo tavolo di confronto tra Rfi, Amtab, Comune e imprese per iniziare a calendarizzare il cantiere. Entro fine mese infatti sarà proposto un cronoprogramma dei lavori con l’indicazione, in base agli elaborati, dei punti dai quali partire. La nuova piazza Moro sarà pedonale al suo ingresso nella parte antistante alle palazzine ferroviarie e più verde invece nella parte che conduce a via Sparano e che oggi versa nel più totale degrado.
Una piazza Moro, non più con la pavimentazione in asfalto, dove sarà comunque possibile transitare con la formula veloce del «kiss and ride», lasciare l’auto in sosta per pochi minuti solo per accompagnare o andare a prendere viaggiatori. L’area nord della piazza, verso via Sparano, non perderà la sua prevalente destinazione a verde pubblico, che sarà riqualificato e potenziato con altre essenze e piante. L’obiettivo è salvaguardare gli alberi e gli arbusti in buone condizioni e aggiungerne altri nei vari punti della piazza oggi scoperti e fortemente degradati.
Gli attuali servizi saranno invece ricollocati in funzione delle nuove esigenze del progetto: una parte (fiorai, bar, edicola) nell’area a nord della piazza, mentre un’altra parte (biglietteria, punto informazioni, polizia municipale e servizi di bike, car e monopattino sharing) nella parte sud dell’area più vicina a via Caduti di via Fani. Molte di queste strutture oggi presenti – si tratta di piccoli manufatti – saranno quindi rimosse durante l’esecuzione dei lavori e riattivati in altre posizioni. Il progetto di riqualificazione prevede anche una maggiore videosorveglianza e un nuovo sistema d’illuminazione, dando così una risposta all’ormai cronica carenza di sicurezza.
Nodo verde Il restyling di piazza Moro, finanziato con 10 milioni dal Pnrr, rientra nella prima fase del Nodo Verde, la grande piastra a scavalco del fascio dei binari che connetterà le due parti della città oggi spezzate dalla linea ferroviaria e che Rfi realizzerà con oltre 130 milioni di risorse proprie.
I lavori, per la riqualificazione di piazza Aldo Moro ma anche per gli altri interventi del Nodo Verde, sono stati affidati al raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Fadep srl e Manelli Impresa spa, la progettazione alla Net Engineering, al gruppo Incico e alla società Ti-Zero.
Il piano che ridisegnerà una parte della città è stato al centro, più di dieci anni fa, di un concorso internazionale di idee vinto dall’archistar Massimiliano Fuksas. Il progetto prevede la realizzazione di una copertura verde sui binari, tre chilometri di viali alberati con piste ciclabili e percorsi per la mobilità sostenibile, separando quello dei viaggiatori da quelli dei pedoni.
Bus rapid transit E sempre a inizio del nuovo anno anno nella stessa piazza inizieranno altri lavori, e che riguardano questa volta la gara bandita dal Comune, per la realizzazione del Brt con un finanziamento da oltre 160 milioni. Qui infatti passeranno tre delle quattro linee portanti del Bus rapid transit, mezzi completamente elettrici e con corsie dedicate grazie ai fondi del Pnrr. Da qui la necessità di far coesistere i due cantieri, entrambi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e quindi da portare a termine entro marzo del 2026.
Una piazza Moro così ripensata perderà quindi la sua tradizionale destinazione a trafficato capolinea Amtab. Il normale trasporto pubblico locale su gomma sarà infatti spostato sull’altra parte della stazione centrale, lungo via Capruzzi, via Giulio Petroni e via Devitofrancesco con un capolinea più a ridosso del futuro terminal per i bus extraurbani, consentendo così gli spostamenti intermodali.