Mafia e politica

Codice Interno, a Bari l’udienza in abbreviato rinviata al 25

Non è dunque entrata nel vivo la discussione sulle accuse che riguardano i presunti rapporti tra politica e criminalità organizzata, centrati sulla figura dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri

BARI - È stata rinviata al 25 ottobre l’udienza del processo «Codice Interno» con i 108 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Il gup Giuseppe De Salvatore si è riservato sull’opposizione di alcuni difensori che hanno chiesto di escludere dal novero delle parti civili l’azienda comunale Amgas e l’associazione Libera.

Non è dunque entrata nel vivo la discussione sulle accuse che riguardano i presunti rapporti tra politica e criminalità organizzata, centrati sulla figura dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (difeso dagli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta) accusato di voto di scambio politico-mafioso per aver pagato i voti necessari all’elezione della moglie Maria Carmen Lorusso alle elezioni comunali baresi del 2019.

Olivieri, in carcere dal 26 febbraio a Lanciano (la moglie è invece ai domiciliari), ha chiesto di essere interrogato dal gup. Stessa richiesta hanno fatto anche alcuni degli esponenti delle principali consorterie mafiose del quartiere Japigia, dal boss Savinuccio Parisi (avvocato Rubio Di Ronzo) a suo figlio Tommy, fino a Eugenio Palermiti.

Secondo la Dda di Bari gli imputati, oltre ad aver condizionato le elezioni amministrative baresi del 2019, avrebbero avuto la capacità di pilotare aste giudiziarie e partite di calcio dilettantistico, e avrebbero imposto assunzioni nella azienda dei trasporti Amtab (che per questo è stata commissariata almeno fino a gennaio 2025). Tra le parti civili ci sono il Comune di Bari, la Regione, l’Amtab, i ministeri di Economia e Giustizia e anche la Federcalcio.

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