BARI - La Procura di Bari ha chiesto la custodia cautelare in carcere per Giuseppe Lacarpia, il 65enne di Gravina accusato di aver ucciso la moglie Maria Arcangela Turturo. La decisione del gip Valeria Isabella Valenzi arriverà molto probabilmente domani mattina.
La Procura, che non è comparsa nel corso dell'udienza di convalida del fermo tenuta in tarda mattinata nel carcere di Bari (non c'era nemmeno Lacarpia, rappresentato da un avvocato nominato in udienza), ha contestato l'omicidio premeditato con l'aggravante del rapporto di parentela e della premeditazione, che comportano la pena dell'ergastolo. L'accusa ha valorizzato gli elementi raccolti nell'indagine, a partire dalle testimonianze dei parenti della donna uccisa e dei tre testimoni che hanno assistito all'aggressione di Lacarpia ai danni della moglie.
Nel fascicolo anche gli esiti preliminari dell'autopsia, che ha confermato la presenza di ustioni e di gravi traumi come causa del decesso della donna. I funerali di Arcangela Turturo non si svolgeranno domani a Gravina, come era stato ipotizzato, perché la Procura ha dato incarico di svolgere un supplemento di esame autoptico. Il consulente dovrà svolgere valutazioni ortopediche per valutare con esattezza i traumi ipoteticamente causati dall'assassino sul corpo della donna.